Ha perso ogni speranza Saqib Ayub, il giovane fidanzato di Saman Abbas, la diciottenne pachistana scomparsa un anno fa. La vicenda internazionale ha avuto una rapida svolta negli ultimo giorni. Ma il giovane confessa che le speranze erano già svanite mesi fa.
Martedì le forze di sicurezza pachistane hanno arrestato il padre della ragazza, Shabbar Abbas. Ora si trova a Islamabad in attesa di essere ricondotto in Italia per il processo. E poi ieri, sabato, i carabinieri hanno ritrovato resti umani a 300 metri da un casolare di proprietà della famiglia Abbas.
“Dentro di me sapevo da tempo che era morta e mi era rimasta una sola speranza, sempre che questa parola ora possa avere un senso. Che fossero almeno trovati i suoi resti, questo per poterle dire addio in maniera dignitosa”. Sono le parole di Saquib, intervistato dal Corriere della Sera alla presenza del suo legale, Claudio Falleti. Il ragazzo di 23 anni è distrutto dal dolore.
“Sino a due mesi fa andavo avanti come i parenti delle persone scomparse: nella speranza”, racconta Saquib al Corriere. “Speravo che Saman fosse viva, magari in Pakistan, unita ad un altro uomo contro la sua volontà, ma viva. Quando due mesi fa ho letto le parole pronunciate dal padre Shabbar in un’intercettazione, la speranza di poterla trovare ancora in vita è svanita”. A settembre, infatti, la polizia pachistana, in collaborazione con gli inquirenti italiani, hanno diffuso uno stralcio di conversazione. In cui il padre della ragazza ammetteva l’omicidio. “L’ho uccisa io, per la mia dignità e il mio onore” avrebbe detto il padre di Saman ad un interlocutore non identificato.
Il fidanzato di Saman sapeva che quell’uomo era pericoloso. Fin dai primi momenti dalla scomparsa della diciottenne, Saquib aveva raccontato i suoi tentativi di costringere la coppia a lasciarsi. Aveva fatto minacciare la famiglia di Saquib in Pakistan, mandando uomini armati alla porta dei suoi cari. Eppure, l’amore di quella giovane coppia era puro, incontaminato. Ricco di quella potenza e quella voglia di futuro di cui sono capaci soprattutto i più giovani. Si erano conosciuti su tik tok nel 2020 e poi si erano visti un po’ di volte di nascosto, a Bologna.
Saman Abbas, ieri ritrovati resti umani a Novellara. In corso esami autoptici
Poi era iniziato la relazione vera e propria. I ragazzi avevano progettato il loro futuro, aveva deciso di allontanarsi dalla famiglia Abbas, di scappare. Nonostante i genitori di Saman le avessero tolto i documenti proprio per evitare fughe. Ma le prospettive e i piani erano più forti. Saman, ha raccontato Saquib, aveva anche già scelto il suo abito da sposa. E invece, molto probabilmente è finita sotto terra.
Saranno gli esami autoptici ora a dover dare un nome e un cognome a quelle ossa rinvenute sabato. Tra l’altro, secondo l’avvocato di Squib, non è un caso che il ritrovamento sia avvenuto pochi giorni l’arresto del padre. Dopo mesi e mesi di ricerche, soprattutto nella zona dell’abitazione, improvvisamente spunta il luogo esatto? L’ipotesi è che sia stato proprio il padre di Saman a confessare il luogo del seppellimento. Il che darebbe ulteriore conferma al timore: quelle ossa sono effettivamente di Saman Abbas. “Se i resti in quel sacco nero sono quelli di Saman, vuol dire che finalmente ci sarà una tomba sulla quale potrò andare a per lei”, ha infine detto Saquib.