Mamma Rai si tira a lucido. Il Mondiale sta per cominciare e la tv di Stato indossa l’abito delle grandi occasioni, ma i costi non aiutano.
Il Cavallo è pronto a galoppare. La Rai si prepara per i Mondiali in Qatar, tra pochi giorni si comincia e la tv di Stato ha i diritti esclusivi di trasmissione: un obiettivo raggiunto che sembrava essere la panacea di tutti i mali. Almeno fin quando la Macedonia non ha rovinato i piani di Fuortes e compagni. L’Italia non ci sarà: se gli Azzurri sono spettatori ancora una volta, il gioco (tra i 170 e i 200 milioni di euro) non vale la candela.
Gli introiti pubblicitari durante il Mondiale costano il triplo, ma senza Italia nel nostro Paese gli spettatori potrebbero essere dimezzati. Costi alle stelle per risultati al di sotto delle aspettative: Mediaset si è chiamata fuori, ha fatto in tempo ad evitare lo scontro con il muro delle eliminatorie. Le qualificazioni Mondiali hanno fornito un dato incontrovertibile: l’Italia del calcio – da Campione d’Europa – non è ancora pronta.
Rai, il Mondiale in Qatar a rischio flop: i costi della tv pubblica
La tv, invece, viaggia su una lunghezza d’onda diversa. Per questo qualche azzardo, spesso, può pagare: il ragionamento di Euro 2020 ha pagato, stavolta no. Ecco perchè Piersilvio Berlusconi, al timone di Mediaset, si chiede se un investimento così importante per la tv di Stato era necessario alla luce degli attuali scenari: Viale Mazzini risponde che determinate manovre sono state fatte prima che i ragazzi di Roberto Mancini venissero eliminati. Insomma la festa alla radiotelevisione italiana l’ha rovinata il CT, non a caso da qualche giorno dichiara: “È da marzo che vivo male”, anche se la Rai è l’ultimo dei suoi problemi.
Se a Coverciano gli scenari sono da rifare, in Viale Mazzini è possibile solo arrendersi all’evidenza: sponsorizzare il più possibile i Mondiali, attraverso campagne promozionali ad hoc, e sperare che il pubblico resti fedele alla tv pubblica nonostante l’assenza dell’Italia. Oltre la speranza, però, ci sono le polemiche: più di qualcuno suggerisce – anche a mezzo social – di boicottare il Mondiale in Qatar per l’assenza di diritti umani. Il primo a caldeggiare quest’ipotesi, attraverso la satira, è stato Fiorello.
Lo showman, protagonista di un’intemerata tutt’altro che di poco conto, è stato “redarguito” dalla Rai per le sue affermazioni. Il danno e la beffa: se i detrattori li hai dentro casa, diventa tutto più difficile. Questo ha fatto capire, con diplomazia, la Rai a Fiorello. Il clima è tutt’altro che sereno. La domanda, però, resta: i Mondiali in Qatar sono un buon investimento? Allo Share l’ardua sentenza.