Qatar 2022, il Mondiale del disappunto. Il torneo tanto atteso fa discutere per molti aspetti: il portafogli della FIFA, però, sorride.
Palla al centro. Il Mondiale comincia, nonostante tutto. Questo non è un segno di resa, ma di consapevolezza: le proteste non fermano lo show, che va avanti. Sempre. Non può far altro. Anche se ci si è resi conto che certe zone del mondo sono più difficili di altre per diritti che di umano hanno poco o niente.
Le indiscrezioni – e anche qualche certezza – che stanno venendo fuori sui padroni di casa della manifestazione non fanno sorridere: battaglie da combattere, tabù da scardinare non solo con la fascia arcobaleno – in favore della vessata comunità LGBTQ+ – da ostentare. I colori sono stati cancellati, semmai, dallo sfruttamento di lavoratori sottopagati e ridotti alla stregua di schiavi.
Qatar 2022, sorride la FIFA: guadagni record
Lo confermano diverse inchieste – tra cui quelle di Report (per quanto riguarda l’Italia) e Irpimedia – senza contare la sorte dei corrispondenti norvegesi, Halvor Ekelan e Lokman Ghorbani, costretti al carcere duro per aver scoperchiato, un anno prima del fischio d’inizio, gli illeciti dietro la macchina organizzativa del Campionato del Mondo.
Tutto sotto la pretestuosa (e mai davvero agevolata) svolta green della manifestazione: costruire impianti a impatto zero, anche con l’aiuto di desalinizzatori e altri accessori all’avanguardia, ha fatto sì che il tasso di emissione di anidride carbonica (Co2) arrivasse sopra il livello di guardia. Débâcle che non pagherà cara solo il Qatar: i costi di determinate scelte le pagherà, in termini di vivibilità, il pianeta.
La situazione resta in bilico, ma comunque si gioca. Soprattutto per il portafogli. Il torneo porta nelle casse della FIFA ben 17 miliardi di dollari. Utili che andranno spalmati anche tra i diversi club: la Federazione, infatti, risarcirà (per così dire) i club che verranno privati dei propri giocatori più rappresentativi in questi mesi. Una sorta di “mancia” per il disturbo, solo che più di qualcuno – tra stampa e appassionati – comincia a chiedersi a quale prezzo.