Si chiama Giandavide De Pau il presunto killer delle prostitute. Fermato dagli agenti ha precedenti. Era in un appartamento nella zona di Primavalle dove si era rifugiato. L’interrogatorio iniziato questa mattina è terminato poco prima delle 16. Determinanti tra gli altri le immagini di un video che hanno ripreso l’uomo e una testimonianza. Il punto sulle indagini.
Una corsa verso la verità senza perdere tempo. Questo è stato fin da subito l’obiettivo degli investigatori che indagano sul triplice omicidio avvenuto nei giorni scorsi nel quartiere vicino Prati a Roma. Ad essere state uccise tre prostitute: due di nazionalità cinese, l’altra di origine colombiana. C’è una svolta. Fermato un 50enne italiano.
Dalla scoperta scioccante dei tre cadaveri, gli inquirenti sono al lavoro nell’intento di identificare l’assassino delle tre donne il prima possibile. L’uomo, un serial killer delle escort prima di uccidere avrebbe avuto rapporti sessuali con due di loro. Nel frattempo gli investigatori continuano a sentire diversi testimoni per mettere insieme i pezzi del puzzle e circostanziare dettagliatamente la vicenda.
L’urgenza di dare un nome e un volto al presunto serial killer da parte degli investigatori è quello fermare l’uomo prima che possa colpire di nuovo. Dopo i casi di omicidio, negli ambienti della prostituzione romana è scattato l’allarme: la paura che l’assassino possa agire nuovamente uccidendo altre escort è reale.
Killer delle prostitute: l’urgenza di un identikit | Si cerca arma del delitto
Secondo gli investigatori che indagano sui tre omicidi, l’assassino avrebbe ucciso adoperando una lama appuntita, verosimilmente uno stiletto. Gli agenti sono alla ricerca anche di recenti segnalazioni arrivate a seguito di aggressioni in case d’appuntamenti o centri massaggi del quartiere Prati finora non risolte.
Intanto, ieri notte diverse persone tra cui i proprietari dell’appartamento in via Riboty affittato tramite un’agenzia, nonché alcune persone connazionali delle due vittime cinesi, sono state sentite in questura. Tra questi, sono stati convocati anche quelli della casa di via Durazzo dove è stata trovata cadavere Marta Castano Torres, la terza vittima che dalle indagini sembrerebbe essere stata pugnalata prima delle due cinesi.
Sono attesi per oggi all’ospedale Policlinico Gemelli di Roma le autopsie sui tre cadaveri che potrebbero indicare con precisione l’ora del decesso delle donne. Intanto, le indagini potrebbero essere ad una svolta: gli agenti stanno vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza site vicino a piazzale Clodio.
A che punto sono le indagini sui tre omicidi
Le indagini proseguono e passi avanti ne sono stati fatti. Il presunto serial killer delle prostitute potrebbe aver lasciato tracce di Dna su entrambe le scene dei delitti. Inoltre, sarebbe stato anche ripreso dalle telecamere di sicurezza poste in piazzale Clodio. Elementi svolta sui quali gli inquirenti mantengono riserbo. Prosegue senza sosta l’analisi delle utenze telefoniche delle vittime e quelle intercettate nella zona.
E’ probabile che l’assassino abbia già un volto e forse anche un nome. Ecco perché le immagini analizzate dagli investigatori potrebbero rappresentare una svolta decisiva per arrivare all’identikit del killer. Prima di giungere nel condominio di via Riboty, l’assassino l’aveva già fatta franca in via Durazzo. In ambedue i casi nessuno aveva fatto caso all’uomo. Una volta uccisa anche la seconda vittima cinese, l’assassino sarebbe uscito con i vestiti pieni di sangue, scavalcando le recinzioni del cortile interno e lasciandosi alle spalle il corpo di una 40enne, uccisa con una coltellata a un fianco sul pianerottolo di casa. Nel frattempo la Procura di Roma ha aperto due fascicoli: omicidio volontario aggravato l’ipotesi di reato.
Omicidio Roma oggi: svolta su Killer delle prostitute. Fermato un sospettato
C’è un punto di svolta nel triplice omicidio di Roma vicino al quartiere Prati. La polizia ha fermato un uomo con precedenti nell’ambito della droga. Si tratta di un 50enne romano rintracciato in un appartamento nella zona di Primavalle. E’ stato immediatamente portato in questura per l’interrogatorio. Nell’appartamento sono in corso i rilievi scientifici. C’è cautela e riserbo degli investigatori, anche se gli elementi raccolti nelle ultime ore convergerebbero sulle responsabilità dell’uomo fermato. E poi le parole del questore di Roma Della Cioppa: “La città ora può tornare alla sua tranquillità” chiude.
C’è poi un altro dettaglio confermato dagli investigatori: ovvero le parole di una donna ascoltata dagli uomini della mobile come supertestimone. La donna avrebbe riferito di essere uscita con il sospettato dopo i tre omicidi e lui le avrebbe confessato di aver ucciso tre donne. Sempre dalle prime informazioni al momento del suo fermo, nella notte, l’uomo avrebbe indossato gli stessi abiti di quando ha compiuto i delitti e quindi ancora sporchi di sangue.
Chi è Giandavide De Pau: sospettato degli omicidi di Roma
Adesso ha anche una identità precisa l’uomo sospettato del triplice omicidio a Roma in zona Prati. Si chiama Giandavide De Pau, romano 51enne. Il suo nome non è uno qualsiasi, volto molto noto alle forze dell’ordine. È stato sotto interrogatorio da questa mattina, confronto finito poco prima delle ore 16.00. L’uomo che indossa jeans e un piumino azzurro si trova ancora negli uffici della squadra mobile. De Pau ha precedenti per droga, violenza sessuale, lesioni e altro. Sarebbero noti e dunque emersi subito i suoi legami con il boss del narcotraffico romano Michele Senese, a capo dell’omonimo clan mafioso, arrestato nel 2020.
Nel passato di Giandavide De Pau, ex autista di Senese, anche il coinvolgimenti in altre indagini sulla criminalità organizzata nella Capitale. Non solo le immagini di diversi video che lo riprendono in modo inequivocabile sui luoghi dei tre delitti, determinate per incastrare l’uomo sarebbe stata proprio la testimonianza di una donna cubana.
Giandavide De Pau: la segnalazione di un familiare decisiva
Avrebbe confessato ad un parente stretto di aver compiuto i tre delitti gravi. Di lì il familiare seriamente preoccupato avrebbe deciso di avvisare le forze dell’ordine. E’ così che gli investigatori sarebbero arrivati nell’appartamento di famiglia in zona Primavalle dove Giandavide De Pau avrebbe cercato rifugio nelle ore successive al triplice omicidio a Roma vicino al quartiere Prati. La polizia piantona lo stabile e la casa dei familiari, nel palazzo c’è stupore tra i condomini. Nessuno immaginava o aveva avuto sospetti su giri strani legati all’uomo.
De Pau: le prime ammissioni durante l’interrogatorio
Visibilmente provato ha cercato di ricostruire i momenti terribili del triplice omicidio per il quale è fortemente sospettato. Durante le sette ore di interrogatorio Giandavide De Pau avrebbe circostanziato così alcuni momenti. “Sono andato a casa dei miei familiari dopo aver vagato per due giorni con i vestiti ancora sporchi di sangue. Ho provato a dormire, poi è arrivata la polizia. Di quanto accaduto in via Riboty, ricordo la casa delle donne cinesi, ho cercato di tamponare la ferita di una di loro, poi non ricordo altro. Di via Durazzo non ricordo nulla”. Sono le prime ammissioni dell’uomo oggi agli investigatori, avrebbe anche ammesso di aver consumato droga insieme ad una donna cubana.
Nel corso dell’interrogatorio quanto all’appartamento in via Riboty, De Pau ha spiegato di essere arrivato li con la sua auto di aver preso appuntamento al telefono e che era la prima volta che entrava in quell’abitazione. Avrebbe anche lasciato li il suo cellulare. Sull’accaduto in via Durazzo l’uomo ripete di avere un black out e non ricordare nulla. Sono tutt’ora in corso approfondimenti delle indagini. De Pau era sotto cura farmacologica e terapia psichiatrica. Verrà trasferito nel carcere di Regina Coeli.