La Corea del Nord lancia un missile intercontinentale nelle acque del Giappone. Poteva raggiungere gli Stati Uniti: durissima la replica di Washington.
Questa mattina la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico intercontinentale (ICBM) verso il Giappone. E’ caduto in mare, circa 210 chilometri a Ovest dell’isola di Hokkaido. Ma, secondo le prime analisi, se avesse seguito una traiettoria normale, invece di una molto rialzata, avrebbe raggiunto il territorio degli Stati Uniti.
Ha viaggiato per circa 69 minuti, ad una velocità, secondo le stime dei militari di Seul, di Mach 22 (22 volte quella del suono). “In condizioni normali avrebbe potuto volare tra i 10 e i 15 mila chilometri, a seconda del peso della testata esplosiva, mettendo nel suo raggio d’azione il territorio americano”, ha osservato il Ministro della Difesa giapponese Yasukazu Hamada.
Dura la replica del Premier nipponico Fumio Kishida che ha bollato l’ennesima provocazione di Pyongyang come “assolutamente inaccettabile”. Già ad ottobre la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico sopra il Giappone. Ma il dato davvero allarmante è un altro: dall’inizio dell’anno Kim Jong-un ha fatto lanciare 88 missili, un numero mai raggiunto finora nella storia della Corea del Nord.
Pyongyang, missile balistico: poteva raggiungere gli USA
“Una sfacciata violazione delle numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu“. Washington corre ai ripari, la vicepresidente americana Kamala Harris terrà una riunione urgente con i leader di Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e Canada dopo l’ultima provocazione di Kim che “aumenta inutilmente le tensioni” e rischia di “destabilizzare la sicurezza della regione”.
In un comunicato firmato dalla portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza Adrienne Watson si legge che anche il Presidente Joe Biden “è stato informato della situazione e, insieme con il team di sicurezza, continuerà a consultarsi con alleati e partner“. Il capo della Casa Bianca coordinerà una strategia di difesa con il Premier nipponico Fumio Kishida e il Presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, allo scopo di “creare collegamenti trilaterali ancora più stretti per la sicurezza”.
Washington: “Pyongyang scelga la strada dei negoziati”
“Questa azione dimostra che la Corea del Nord continua a dare la priorità alle sue armi illegali di distruzione di massa e ai programmi di missili balistici rispetto al benessere della sua popolazione”, si legge nella nota diramata dalla Casa Bianca. “Esortiamo tutti i Paesi a condannare queste violazioni e invitiamo la Corea del Nord a presentarsi al tavolo per negoziati seri”. Perché “la porta non si è chiusa alla diplomazia. Ma Pyongyang deve immediatamente cessare le sue azioni destabilizzanti e scegliere invece l’impegno diplomatico”. Gli Stati Uniti, conclude la nota, “adotteranno tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di Usa, Repubblica di Corea e Giappone“.