Rebecca Pavan denuncia un caso di razzismo che contro di lei avrebbe avuto luogo a bordo di un autobus. La giovane punta il dito contro il controllore e rilascia un’intervista.
Ha raccontato tutto al Corriere della Sera. Rebecca Pavan ha ripercorso l’intera vicenda in cui sarebbe stata discriminata per il colore della pelle. Tutto sarebbe successo un giorno qualunque.
Più precisamente mercoledì 16 novembre 2022, mentre con la mamma saliva su un autobus per tornare a casa dopo essere stata con lei al centro commerciale. Ma appena salita a bordo del mezzo, ecco a suo dire verificarsi l’increscioso accaduto.
L’episodio si sarebbe consumato a bordo del bus. Mentre per la madre nessuno avrebbe opposto alcuna obiezione, per Rebecca, di colore diverso della pelle perché adottata, il controllore le avrebbe chiesto di obliterare il biglietto o di mostrare l’abbonamento. Non ci gira attorno la giovane atleta, la quale ci tiene a dire che “Questo comportamento ha un nome: si chiama razzismo”. La 21enne in forza alla nazionale di atletica leggera non trova altre parole per spiegare quanto accaduto. “Non l’ha chiesto a mia madre, ma solo a me, che ero dopo di lei . Certo chiedere di validare i biglietti è giusto – continua Pavan – ma a farmi stare male sono stato lo sguardo schifato e il tono scocciato di una persona che ha visto una ragazza di colore salire sull’autobus”,.
La vicenda non si è tuttavia chiusa con un biasimo. Ad inalberarsi è stata la mamma di Rebecca, che rivolgendosi animosamente al controllore lo ha chiamato a rispondere di quanto commesso. “Lei la conosco, la signorina invece non l’avevo mai vista quindi le ho chiesto il biglietto, tutto qui…”, ha replicato l’uomo. Al che la reazione piccata della signora non si è fatta attendere: “Ma cosa vuol dire? Solo perché è nera? E me, mi aveva mai vista prima? Questa è una bugia bella e buona, io qui non ci salgo mai”, ha urlato la donna.
Il clamore suscitato dall’episodio è rimbalzato sui social, quindi su fino ai vertici dell’azienda di trasporti, che ha subito fatto sapere: “Abbiamo avviato un’indagine interna”. Da Arriva Italia hanno rassicurato che “Se saranno accertate le responsabilità del nostro dipendente agiremo di conseguenza sul fronte disciplinare. Ovviamente condanniamo qualsiasi forma di razzismo e discriminazione e la nostra massima solidarietà alla ragazza e a sua madre”, si è potuto apprendere.
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