I carabinieri indagano. La procura di Latina ha aperto un’inchiesta. Denunce partite da minori che sarebbero stati sfruttati nelle cooperative della moglie del neo deputato del Partito Alleanza Verdi Sinistra Aboubakar Soumahoro.
Se anche solo una parte dell’inchiesta pubblicata questa mattina dal quotidiano La Repubblica fosse completamente aderente alla realtà, l’immagine politica, di Aboubakar Soumahoro, neo deputato per l’alleanza Sinistra-Verdi, potrebbe essere offuscata non poco.
Di lui ricordiamo tutti il primo giorno in Parlamento, arrivo in giacca e cravatta e stivali di gomma; oppure la replica piccata in aula al presidente del Consiglio Giorgia Meloni; l’arrivo a Catania per la vicenda migranti e nave Ong Humanity 1. Soumahoro da sempre dalla parte di chi con fatica, affrontando il rischio della morte, arriva nel nostro Paese come luogo di transito o come approdo definitivo in cerca di una dignitosa.
Tornando all’inchiesta del noto quotidiano: migranti minori, ragazzini, sarebbero partiti dall’Africa per arrivare fino in Italia, attraversando il Mediterraneo, nei consueti viaggi della speranza. E una volta raggiunto il nostro Paese, una delle mete è stata la Regione Lazio. Ma stando ad una serie di denunce, diventate oggi oggetto di indagine, quei ragazzini avrebbero vissuto un altro inferno.
I minori avrebbero raccontato di maltrattamenti subiti; di essere stati privati dei servizi più essenziali come acqua e luce. Tutto sarebbe accaduto all’interno di due cooperative pontine, a capo delle quali risulterebbero moglie e suocera di Aboubakar Soumahoro.
Aboubakar Soumahoro: indagini in corso: migranti minori sfruttati nelle cooperative della moglie
Le denunce inoltrate al sindacato Uiltucs ora sono state prese ad incarico dalla procura di Latina, che ha proceduto con l’apertura di un’inchiesta. Ovviamente sono scattate anche le indagini, affidate agli uomini dell’Arma. I carabinieri hanno avviato la fase investigativa partendo da una trentina di racconti, riporta La Repubblica. Racconti di altrettanti lavoratori, delle cooperative Karibu e Consorzio Aid. Dalle denunce emergono fatti clamorosi, ovviamente da verificare.
Lavoro in nero, stipendio non ricevuto da oltre due anni, richiesta di fatture false, promesse di accordi raggiunti davanti l’Ispettorato del Lavoro che sono rimaste disattese. I militari hanno già acquisito una vasta documentazione, comprese screenshot di alcune chat.
Senza acqua nè cibo e nemmeno elettricità: le denunce dei migranti
Ecco il contenuto di una delle conversazioni, che il quotidiano ha pubblicato nell’inchiesta di oggi: “L’elettricità e l’acqua sono state tagliate per molto tempo. Non c’è cibo né ci sono vestiti. Stavamo lavorando e poi ci hanno spostato in un posto a Napoli peggiore del primo e tutti quelli che lavorano qui sono razzisti”.
Il sindacato Uiltucs chiede chiarezza ovviamente. La coop Karibu ad oggi sarebbe risultata estranea a qualunque altra vicenda simile ai fatti riportati. Le accuse però in questo caso sarebbero più pesanti e gravi. Sia nel caso della Karibu, della quale la moglie di Soumahoro risulta essere consigliera, sia del consorzio Aid, che dovrebbe fungere da Agenzia per l’inclusione e i diritti.
Di Soumaharo, ex sindacalista, paladino dei braccianti e autore di Umanità in rivolta abbiamo già ricordato sopra i primi giorni all’opposizione del governo Meloni. Della suocera di Sounahoro, si deve aggiungere che è stata vincitrice del Moneygram Award 2018 come imprenditore dell’anno di origini straniere in Italia. Mentre la moglie di Soumaharo, risulta impegnata sul tema dei migranti sia con le autorità nazionali che europee.