Il processo a Ciro Grillo e ai suoi tre amici genovesi entra nel vivo, e la testimonianza in aula dei medici della clinica Mangiagalli potrebbe ribaltare l’esito dell’intera sentenza.
Colpo di scena al processo a Ciro Grillo e ai suoi tre amici genovesi. Nelle ultime ore è andata in scena l’udienza che dovrà stabilire se il figlio di Beppe Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, si siano resi colpevoli dell’accusa di stupro di gruppo, avanzata dalla studentessa italo norvegese.
Ciro Grillo, l’intervento degli medici
Arriva dall’udienza di oggi, la svolta importante che di sicuro segnerà l’intero processo. La testimonianza dei tre medici della Clinica Mangiagalli di Milano e del medico-legale Marco Salvi ingaggiato da Beppe Grillo per contrastarli. A parlare è stata anche la psicologa, Laila Micci, chiamata a testimoniare per la presunta violenza sessuale di gruppo. Secondo quanto emerso dalle testimonianze in aula, i lividi sul corpo della giovane studentessa italo norvegese sarebbero compatibili sia una violenza sessuale sia ad eventuali cadute mentre faceva sport.
Le deposizioni avvenute nel Tribunale di Tempio Pausania, arrivano dopo la testimonianza della dottoressa di medicina legale Vera Gloria Merelli, della clinica Mangiagalli di Milano, che insieme ai due colleghi, la ginecologa Marta Castiglioni e la psicologa Laila Micci, visitò la ragazza nove giorni dopo la serata nella villa in Sardegna. “Quei lividi sono compatibili con qualcuno che le potrebbe avere bloccato braccia e gambe“, ha spiegato la professionista.
Processo Ciro Grillo, i traumi della ragazza
Sempre la psicologa Laila Micci nel corso dell’udienza a porte chiuse, ha dichiarato che la studentessa italo norvegese “non ha ancora superato il trauma“ della presunta violenza sessuale. Ed è tuttora in cura dalla psicologa. Inoltre rispondendo alle domande del Procuratore Gregorio Capasso ha affermato che quando si è presentata alla clinica Mangiagalli, a fine luglio del 2019, nove giorni dopo il presunto stupro, la ragazza presentava le “tipiche sintomatologie delle vittime di uno stupro”.
Proprio la ragazza, presunta vittima della violenza sessuale di gruppo, si apprende oggi che verrà sarà ascoltata in una super udienza la cui data è ancora da concordare. A renderlo noto è il presidente del collegio dei giudici, Marco Contu, che ha comunicato le date delle prossime udienze, cancellando dal calendario il 21 dicembre, e convocando l’aula per l’8 febbraio, l’8 marzo e il 12 aprile del prossimo anno.
Grillo e gli altri a processo per presunto stupro di gruppo: quando ci sarà la sentenza
Dopo i sette testimoni di oggi, ce sono ancora molti da ascoltare sul caso. Almeno una trentina dei 56 ammessi al dibattimento. Poi ci sarà la super udienza per ascoltare il racconto della studentessa che denunciò lo stupro ai carabinieri della Compagnia Milano Duomo. Considerati i tempi necessari per le richieste del procuratore Capasso, le conclusioni delle parti civili, le repliche delle difese e le eventuali controrepliche, la sentenza sarà pronunciata con molta probabilità dopo l’estate 2023.