Cambia la pena e viene ritoccata la nuova legge sui rave party non autorizzati. Le nuove regole imposte dal Governo Giorgia Meloni.
Il decreto anti rave emanato dal governo di centrodestra modifica la pena abbassandola di cinque anni in modo da non rientrare nel perimetro di applicazione delle intercettazioni. Apportate modifiche anche alla definizione più capillare del reato in sé che ridefinisca meglio i contorni inerenti i “raduni pericolosi per l’ordine pubblico” che la nuova legge è nata per reprimere.
Cambierà, così, il decreto Rave party emanato dal governo Meloni a seguito del raduno non autorizzato di due settimane fa a Modena. L’emendamento di maggioranza modificherà, dunque, il decreto abbassando la pena prevista per non far scattare la possibilità di utilizzare le intercettazioni per le indagini.
Inoltre, le modifiche apportate alla legge anti rave sono anche un modo per ripararsi da possibili interpretazioni estensive della norma, viste le critiche piovute a seguito dell’emendamento. Il provvedimento lo scriveranno Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.
Rave party non autorizzati: le nuove regole del governo Meloni
Il decreto interviene come freno al fenomeno dei rave party, introducendo il nuovo articolo 434 bis del codice penale. La pena prevede il carcere da 3 a 6 anni e la multa da mille a 10 mila euro quando il raduno è composto da più di 50 persone. Il motivo è la pericolosità per l’incolumità e la salute pubblica. La norma ha suscitato polemiche e aspre critiche sin da subito.
Qualcuno ha anche ipotizzato che il nuovo reato potrebbe rappresentare un freno illegittimo a diritti costituzionali tutelati, come in caso di manifestazioni antigovernative, occupazioni di scuole durante le proteste degli studenti, scioperi dei lavoratori. In merito alle critiche, il governo di FdI, insieme a Lega e Forza Italia, ha modificato il decreto.
Decreto rave, cosa cambia
Le nuove regole potrebbero essere presentate già all’apertura dei lavori sul testo. Oggi Il Messaggero spiega che l’obiettivo è quello di abbassare la pena prevista per chi organizza o partecipa ai rave party a cinque anni. Inoltre, l’emendamento provvederà a definire i contorni dei raduni non autorizzati con un riferimento molto più dettagliato all’uso di sostanza stupefacenti. In più, è probabile anche l’innalzamento del numero dei partecipanti che ad ora è fissato a 50 persone. Mentre quello che non verrà toccato all’interno del testo sono le confische del materiale utilizzato per i rave party illegali.