Il missile caduto in Polonia non è partito dalla Russia. Il Presidente Duda: “Non ci sono prove che si sia trattato di un attacco”. L’accusa di Mosca: “Provocazione per coinvolgere direttamente la Nato”.
Diverse ore dopo l’esplosione che ha colpito un impianto per la produzione di cereali nella cittadina di Przewodów, vicinissima al confine con l’Ucraina, vengono sciolti i primi dubbi. Secondo le prime indagini, il missile che ieri sera ha ucciso due persone sul territorio polacco non sarebbe stato lanciato dall’Esercito russo.
Già durante la notte il Presidente americano Joe Biden aveva definito “improbabile” l’ipotesi che il razzo fosse stato sparato dalla Russia. Ed oggi è arrivata la conferma anche da parte di tre funzionari statunitensi, coperti dall’anonimato, che all’agenzia di stampa Associated Press hanno riferito che il missile sarebbe stato lanciato dalla contraerea ucraina in risposta ai bombardamenti delle Forze Armate di Mosca.
Da parte sua il Cremlino ha negato immediatamente ogni coinvolgimento accusando il Governo di Kiev di propaganda per salvare l’Ucraina da una “inevitabile sconfitta”. Secondo Mosca, le notizie circolate ieri sera sono state un tentativo di “provocare uno scontro militare diretto fra la Nato e la Russia, con conseguenze per l’intero pianeta”. Durissimo anche l’ex Presidente russo Medvedev secondo il quale le accuse di Zelensky a Mosca proverebbero che “combattendo una guerra ibrida contro la Russia, l’Occidente si sta avvicinando a una guerra mondiale“.
The incident with the Ukrainian-alleged “missile strike” on a Polish farm proves just one thing: waging a hybrid war against Russia, the West moves closer to the world war.
— Dmitry Medvedev (@MedvedevRussiaE) November 16, 2022
Polonia colpita da missile, la cautela dei Governi occidentali
Ma se Kiev continua a ritenere la Russia l’unica responsabile, di diverso avviso sono i membri della Nato e i Paesi del G7 che hanno comunque garantito “pieno sostegno alla Polonia” e dichiarato di “restare in stretto contatto per decidere i passi appropriati da intraprendere mentre l’indagine sull’esplosione andrà avanti”.
Primo tra tutti il Presidente della Turchia Recep Tayyp Erdogan che ha parlato di un “possibile errore tecnico”. Il leader turco ha inoltre rimarcato che continuare a sottolineare la fabbricazione russa dell’ordigno costituisce una “provocazione”. Grande cautela anche da parte del Primo Ministro britannico Rishi Sunak secondo il quale è necessario prima di tutto “stabilire i fatti”, evitando di imputare direttamente a Mosca la responsabilità di quanto accaduto.
Duda: “Nessuna prova che indichi un attacco sul nostro territorio”
Il Ministero della Difesa russo ha negato che ci siano stati attacchi “contro obiettivi vicini al confine tra Ucraina e Polonia“. E lo stesso Presidente polacco ha gettato acqua sul fuoco. “Siamo in contatto diretto con inostri alleati della Nato”, ha scritto Duda in un tweet, sottolineando come al momento non ci siano “prove precise che ci permettano di concludere che si è trattato di un attacco alla Polonia”.