“Via l’assegno unico o il reddito ci cittadinanza ai genitori dei minorenni che si rendono responsabili di un’azione violenta”. La proposta che fa discutere del sottosegretario in quota Lega Ostellari.
Una realtà in aumento costante nel nostro Paese. All’origine disagio familiare o sociale, mancata integrazione, legami con la criminalità. Stiamo parlando di bande giovanili, o baby gang che dir si voglia.
Gruppi di giovani, spesso minori che si macchiano di reati, violenze, aggressioni. Spesso contro coetanei. Studi e ricerche portati avanti per delineare quello che sempre di più diventa un fenomeno italiano, più presente al Centro-Nord, raccontano di ragazzi di un’età compresa tra 15 e i 17 anni, che si mettono “insieme” senza necessariamente un’organizzazione o la distinzione di ruoli o compiti. Si macchiano di azioni violente dietro le quali non ci intravedono moventi precisi.
Le vittime come detto possono essere nella maggior parte dei casi altri ragazzini, ma lesioni e atti vandalici possono essere compiuti anche come disturbo della quiete pubblica. Non è raro inoltre che le baby gang si rendano responsabili di furti, rapine e spaccio di sostanze stupefacenti. Come rispondono le istituzioni? Raramente in sede giudiziaria viene riconosciuta l’associazione per delinquere.
Mentre la misura di recupero alla quale si fa più spesso ricorso è la “messa alla prova”. La sensazione secondo esperti, anche tra le forze dell’ordine, è che manchi quello che si definisce un approccio integrato alla devianza di cui le bande giovanili sono una delle espressioni più forti e rappresentative.
Sarà per questo che il governo Meloni, attraverso il neo sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, vuole entrare a gamba tesa, con un provvedimento che potrebbe far discutere se arrivasse a dama? “Via l’assegno unico o il reddito ci cittadinanza ai genitori dei minorenni che si rendono responsabili di un’azione violenta”.
Queste le parole del senatore Ostellari , intervenuto alla trasmissione Dire Donna Oggi. “Depositeremo nelle prossime settimane un nuovo disegno di legge che cerca di risolvere il problema stesso delle baby gang per dare un segnale ai giovani e ai loro genitori”. Ha proseguito il sottosegretario.
Un intervento normativo dunque, che affronta il problema non cercando di prevenirlo e quindi ridimensionarlo, ma che si innesta sull’aspetto “punitivo”. Dice ancora Ostellari “L’intervento legislativo per i 14enni che commettono un’azione violenta di questo genere prevede un provvedimento di ammonizione alla presenza dei genitori, dai 14 ai 18 anni invece lavori socialmente utili subito, oppure processo ordinario subito con pena senza sconti. Per i genitori una serie di provvedimenti che vanno a sospendere l’eventuale assegno unico o reddito di cittadinanza percepito dalla famiglia. La giustizia nel nostro Paese è ancora considerata un costo e non una risorsa, dobbiamo cambiare paradigma, visione e investire in personale e magistrati, solo così avremo la possibilità di cambiare il nostro sistema”. Ha poi concluso il sottosegretario alla Giustizia in quota Lega.
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