Mentre continua il botta e risposta tra l’Italia e la Francia sulla questione migranti, il governo a guida Giorgia Meloni rilancia un vecchio asse con alcuni Paesi del Mediterraneo.
L’obiettivo è quello di creare un fronte comune per chiedere all’Europa un nuovo meccanismo di distribuzione dei migranti in tutti i paesi della Comunità Europea. Lunedì il Consiglio affari esteri, a cui parteciperà Antonio Tajani, potrebbe essere il punto di partenza di una discussione a livello Ue, dopo lo scontro fra Roma e Parigi sul caso della Ocean Viking, “un disastro europeo“, lo ha definito Le Monde.
La tensione tra Italia e Francia sui migranti resta alta con la ministra degli Esteri transalpina che continua a puntare il dito contro il nostro Paese “L’Italia non rispetta il diritto internazionale, né il diritto marittimo“, ha accusato Catherine Colonna. “Visto che tutti si riempiono la bocca della parola solidarietà europea, vediamo di applicarla. Ormai l’hanno detto anche il Papa e Mattarella, l’Europa batta un colpo” – l’esortazione di Matteo Salvini.
E Giorgia Meloni nel suo discorso alle Camere a fine ottobre annunciò di voler rilanciare la missione navale Sophia, per il blocco delle partenze dei barconi dal nord Africa.
In attesa di capire se ci sarà un chiarimento fra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron al G20, il governo attraverso il Viminale rilancia l’asse con Cipro, Grecia e Malta.
In pratica il Med5 da cui questa volta si è sfilata la Spagna. La richiesta congiunta a Bruxelles, e a tutti gli Stati, è di rivedere il meccanismo di ricollocazione dei migranti e responsabilizzare i Paesi di bandiera delle navi ong, chiamate a rispettare le leggi internazionali. Una mossa significativa, in vista della riunione straordinaria dei ministri degli Interni, chiesta dalla commissione europea e attesa entro fine novembre.
A Palazzo Chigi è considerata la sede ideale per trovare una nuovo modo di declinare quella solidarietà europea che, secondo la linea italiana, finora c’è stata solo a parole. “Non può essere tutto sulle spalle di Italia, Spagna, Grecia, Malta e Cipro – ha detto il ministro Salvini – L’Europa è tutta Europa“.
Un’ora più tardi arriva la nota del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, con gli omologhi di Cipro, Grecia e Malta, che definiscono “increscioso e deludente” il mancato “rispetto degli accordi sulla relocation dei migranti“. E chiedono una “urgente e necessaria” discussione sul coordinamento delle ong. “Ogni Stato – aggiungono – deve effettivamente esercitare la giurisdizione e il controllo sulle navi battenti la propria bandiera“.
Questa mossa, assicura chi segue il dossier, non punta a inasprire lo scontro né collide con il lavoro diplomatico in corso per riavviare il dialogo con Parigi. Da dove la ministra degli Esteri Catherine Colonna ha lanciato un nuovo attacco, chiarendo cosa martedì ha effettivamente irritato il governo francese. “Il comunicato in cui Giorgia Meloni afferma, parlando a nome nostro, che spetta alla Francia accogliere i migranti – ha detto Colonna in un’intervista rilasciata giovedì a Le Parisien e pubblicata oggi – è in totale contraddizione con quello che ci eravamo detti. Questi metodi sono inaccettabili: ci saranno delle conseguenze”
La Francia, è il ragionamento che si fa fra i collaboratori di Meloni, voleva isolare l’Italia ma è rimasta isolata. E alla fine trovare una soluzione sarà nell’interesse di tutti. Sull’asse Palazzo Chigi-Farnesina-Colle le diplomazie lavorano a ogni livello. L’obiettivo è arrivare a un chiarimento faccia a faccia fra Meloni e Macron nei prossimi giorni al G20 di Bali. Un incontro informale più che un vero bilaterale sembra la soluzione più probabile al momento.
Madrid “non può sostenere proposte che premierebbero i Paesi che non rispettano i loro obblighi in termini di diritto marittimo internazionale e che andrebbero a discapito di quelli che, come la Spagna, rispettano i loro obblighi internazionali e salvano vite con risorse pubbliche“: lo dice all’ANSA un portavoce del ministero dell’Interno spagnolo, commentando la dichiarazione congiunta di Italia, Grecia, Malta e Cipro sui migranti rivolta all’Unione europea.
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