Tra qualche giorno inizieranno a essere distribuiti i contributi alle aziende italiane danneggiate economicamente dalla guerra in Ucraina.
Le sovvenzioni statali saranno a fondo perduto e vi si potrà accedere dal 10 novembre.
A partire dalle ore 12 giovedì prossimo e sino alle ore 12 del 30 novembre 2022 le imprese nazionali danneggiate economicamente dalla guerra in Ucraina potranno richiedere contributi a fondo perduto per compensare il calo di fatturato derivante da contrazione della domanda, interruzione di contratti e progetti esistenti e crisi nelle catene di approvvigionamento.
“Si tratta di un intervento che, pur non potendo risarcire i danni morali e le ferite profonde della guerra, cerca di lenire il disagio delle imprese che hanno avuto negli anni rapporti economici consolidati con l’Ucraina“, ha commentato in una nota il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì e rende operativa la misura, prevista nel primo decreto legge Aiuti, che mette a disposizione risorse pari a 120 milioni di euro a sostegno delle imprese che hanno subito gli effetti del conflitto in Ucraina.
Ma a quanto ammonta il massimo di contributi che potranno ricevere le aziende che faranno richiesta? Le imprese potranno ottenere fino a 400 mila euro, dovranno però rispettare alcuni requisiti: dovranno avere sede legale o operativa in Italia, per le quali risulta che negli ultimi due bilanci depositati almeno il 20% del fatturato è collegato a operazioni commerciali in Ucraina, Russia e Bielorussia, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati.
Inoltre dovranno aver subito nel corso dell’ultimo trimestre un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto all’analogo periodo del 2019, mentre il confronto sarà con il 2021 per le aziende costituite dopo il 1 gennaio 2020.
Aiuti che saranno paralleli ad altre iniziative che il governo italiano sta cercando di intraprendere coinvolgendo quello ucraino. Una serie di iniziative per permettere alle aziende italiane con legami economici nelle zone colpite dalla guerra di poter continuare a operare con meno difficoltà rispetto a quelle attuali: “Stiamo lavorando con il mio omologo di Kiev – ha confermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – a una serie di iniziative che consentano di mantenere, e in futuro rafforzare, i legami economici e produttivi fra i nostri due Paesi“.
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