Governo Meloni, l’Esecutivo è al lavoro sulla prossima Legge di Bilancio: i conti non tornano. Tasse e pensioni nel mirino.
Il Governo Meloni accelera sulla Legge di Bilancio: il Presidente del Consiglio ha detto apertamente che farà quello che sarà necessario in una “tempesta” tra economia e salute. L’Italia non se la passa benissimo né sull’uno né sull’altro versante: lo spauracchio dei rincari spaventa gli italiani, poi c’è la questione legata alla recrudescenza pandemica (nessuna emergenza finora) con il conseguente reintegro anticipato dei medici No-Vax.
Quelli contrari al vaccino anti-Covid tornano a lavorare, già così farebbe discutere, ma il vero e proprio scalpore è che le personalità sospese siano legate al personale sanitario. La diatriba, tuttavia, continua di riflesso. La scena, per il momento, se la prende la Legge di Bilancio 2023: tanta carne al fuoco per il neo Premier.
Governo Meloni, allarme Legge di Bilancio: cosa non torna
Il Presidente del Consiglio, in campagna elettorale, ha promesso riduzione di tasse taglio dell’iva, ma resta un problema più grande. I fondi non ci sono, al netto di questo Salvini continua a insistere su Flat Tax: linea dura per il leader del Carroccio che, tra economia e immigrazione, non molla un colpo pur ricoprendo la carica di Ministro delle Infrastrutture. Una poliedricità che non piace a tutti e ostacola, per così dire, il piano di Giorgia Meloni che vorrebbe creare meno scompiglio possibile. Soprattutto a livello mediatico.
Tornando alla Legge di Bilancio, l’unica certezza è un tesoretto di 30 miliardi: “9,1 miliardi nel 2022 – ha detto Meloni – e 21 miliardi nel 2023”. Il deficit fissato al 4,5% consente questo tipo di ripartizione che andrà a comporre il cosiddetto Decreto Aiuti Quater che servirà in larga parte per gestire rincari e bollette. La priorità attuale degli italiani. Resta, tuttavia, aperto il discorso per quanto riguarda il taglio dell’iva e le tasse, con numerose attività che chiedono il saldo e stralcio.
Tradotto: i soldi non bastano per tutto, il Governo Meloni è chiamato a dipanare il primo importante rebus della propria Legislatura. Per questo il Presidente del Consiglio chiede profilo basso e sobrietà: lavoro in primis, poi tutto il resto. Comprese le diatribe mediatiche su temi ugualmente delicati e importanti come immigrazione – gestione ONG e ripartizione nuovi arrivi – e rave party che sembrano essere le parole chiave degli ultimi tempi. Ma la chiave del discorso politico è, senza dubbio, quella che passa per il salvadanaio dello Stivale. Evitarne la rottura resta in cima all’agenda dell’Esecutivo.