Non si arresta la violenza nel mondo della ginnastica, dopo la ritmica e l’aerobica ora è il turno dell’artistica. La denuncia scioccante di tre atlete: “Costrette sulla bilancia 3 volte al giorno”
Un altro orrore si apre nel mondo della ginnastica. Questa volta ad essere al centro del mirino è l’artistica. Il racconto di tre atlete, Laura Sirna, Virginia Scardazan e una terza ragazza coperta dall’anonimato ha dell’assurdo. Le tre ragazze esplodono ed escono allo scoperto. Oggi spiegano a Ra Repubblica quello che hanno dovuto sopportare.
Violenze fisiche disumane, mancanza di rispetto da parte dell’allenatrice che, confessa una delle ex ginnaste di Serie A: “L’istruttrice che ci allenava era molto violenta. Quando si metteva gli anelli i ceffoni facevano ancora più male”. Così il vaso di Pandora si è scoperchiato e a finire sotto accusa è sempre la stessa palestra Veneta in cui anche ex ginnaste di altre discipline hanno confermato i soprusi ricevuti in passato.
Prima è stato il caso delle ex campionesse della nazionale azzurra di ginnastica ritmica, le “Farfalle” con i racconti agghiaccianti di Anna Basta e Nina Corradini. Poi, è stata la volta della ginnastica aerobica con le confessioni di ben 18 ex atleti e il tre volte campione mondiale Daniele Donati con lo scandalo dei tavoli divisi per “magre e grasse”. Oggi, un’altra disciplina sotto i riflettori accecanti di un’orrenda realtà.
Le violenze subite nella palestra erano talmente pesanti che, addirittura una delle tre ex ginnaste aveva pensato di chiamare il Telefono azzurro. Le parole di orrore della ragazza:“Ero in pausa pranzo con una mia amica. Sapevo che queste persone aiutavano i bambini in difficoltà e volevo chiamarli. Io non ho subito violenze fisiche, ma le mie compagne sì”. Laura, una delle tre ex atlete, racconta di schiaffi su viso e corpo. “Capitava a volte, che l’allenatrice metteva degli anelli alle mani. Quando succedeva faceva anche più male”.
Virginia, l’altra ragazza, invece confida che la coach aveva fatto costruire una sorta di barriera alle finestre per nascondere a chi era fuori, cosa accadeva all’interno della palestra. Laura, come riporta Open, spiega: “Una nostra compagna ha ricevuto uno schiaffo così forte da farle uscire il sangue dal naso. Altre venivano tirate per i capelli giù dalla trave”. L’ex atleta Virginia invece spiega il lavaggio psicologico che ha subito all’età di 7-8 anni: “A quell’età ero ingenua e guardavo le mie compagne più grandi con ammirazione. Pensavo che avrei dovuto fare tutto come loro. Nella mia testa dovevo pesarmi tre volte al giorno, perché è quello che facevano le mie sorelle più grandi. Venivano insultate e picchiate? Anche io dovevo ricevere lo stesso trattamento. Ecco come un mondo malato diventa la consuetudine”.
Abusi mentali e umiliazioni riferite anche da un altro gruppo di ex ginnaste di artistica. “Anche noi ex ginnaste di artistica, avendo vissuto cose simili sulla nostra pelle, ci uniamo alle ragazze della ritmica. Se una volta simili comportamenti venivano tollerati e mascherati da una ricerca del risultato, oggi uno sport sano non può assolutamente giustificarli e voltarsi dall’altra parte. Denunciate il vostro disagio e quello che vi sta accadendo. Amiamo la ginnastica e insieme rendiamo più sicuro e bello il nostro sport, che rimane fantastico”.
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