Superbonus, il mandato Draghi lascia in eredità una serie di provvedimenti particolari che stanno per scadere: le iniziative più utili.
Mario Draghi ha concluso la propria esperienza di Governo con un incarico pregno di iniziative e denso di possibili inventivi. Arrivato subito dopo l’ondata più difficile di Covid, ha contribuito a portare fuori l’Italia dalla pandemia con il contributo del Ministro Speranza (piano vaccini provvidenziale) ma non solo: Draghi ha poi trascinato fuori dalla crisi lo Stivale. Non è ancora tutto risolto, complice anche la crisi energetica e il conflitto russo ucraino in corso, ma qualcosa si riesce a tamponare.
Il riferimento è all’energia e al prezzo del gas. L’ultimo provvedimento mira proprio a mettere un tetto su questo aspetto, quindi la nuova Legislatura non ha la strada spianata, ma il più sembra essere fatto. Anche perché i fondi del PNRR sono stati stanziati e arriveranno a scaglioni.
Oltre a questo, però, l’ex BCE ha promosso una serie di incentivi e iniziative che stanno per finire. Cesseranno di esistere nel 2023, quindi sono gli ultimi mesi – quelli che verranno – a disposizione per richiedere determinate contromisure.
Bonus, gli incentivi in scadenza: cosa fare fino al 31 dicembre
La più particolare riguarda gli interni e il bonus facciate: più capitoli sotto un’unica voce. Bonus ristrutturazione, provvedimento che ha permesso a tutti i proprietari di un’attività di rimettersi in sesto dopo le chiusure. Si parte da questo e si arriva al Bonus mobili e il Sisma bonus per tutte quelle realtà colpite da calamità naturali.
Fino all’85% di abbattimento delle spese. Poi, nel dettaglio, c’è il bonus carburante. Questo riguarda da vicino gli automobilisti per il caro benzina.
In ultima istanza c’è l’aumento – che cesserà di esistere con il nuovo anno – per le famiglie a basso reddito che hanno uno o più membri in stato di disoccupazione. Iter in correlazione al Reddito di Cittadinanza. Contromisure che in alcuni casi cesseranno, mentre in altri verranno riproposte in maniera diversa.
Priorità nella prossima Legge di Bilancio è mettere a norma tutto questo, senza scombussolare ulteriormente le finanze dei contribuenti. I conti non tornano, dal 2023 nemmeno alcuni bonus.