Ennesimo caso di discriminazione a scuola da parte di un prof. Questa volta la vittima è uno studente che si è visto rifiutare il compito in classe dal docente per via della sua sessualità
L’episodio si è svolto in una classe di un liceo romano lo scorso martedì 8 novembre. Vittima una studentessa liceale discriminata dal suo professore perché transgender. Il docente si rifiuta di prendere il compito svolto dalla ragazza giustificando il fatto con parole crude: “Davanti a me ho una donna, non posso riferirmi a te diversamente”.
Ad ascoltare quelle parole e a decidere subito dopo di denunciare l’episodio di transfobia sono stati gli studenti sottolineando che “la scuola deve essere un luogo sicuro e inclusivo”. Non è la prima volta che episodi del genere accadono nei confronti degli studenti. La cronaca negli ultimi periodi ha riempito le pagine dei giornali di cronaca.
Si sono registrati casi precedenti sia nel Liceo Plinio Seniore sia nell’istituto Pilo Albertelli, entrambi nella capitale e in tutt’e due le circostanze si parla di abusi e violenze da parte dei docenti.
Dopo questo ultimo caso segnalato, Valeria Cigliana di “Rete degli studenti”, ha commentato: “Troppo spesso vediamo nei nostri istituti discriminazioni e violenze. Il 18 Novembre saremo in piazza in tutta Italia”. Come riporta il Messaggero, sull’ultimo episodio è intervenuto anche il portavoce del Gay Center, Pietro Turano: “Esiste una sola legge degli anni ’80 in Italia per il riconoscimento dei percorsi di affermazione di genere: una legge ormai superata. Quello che è accaduto al Liceo Cavour, già noto per numerosi episodi di omotransfobia, è grave e violento”.
La brutta vicenda è accaduta nel liceo Cavour di Roma quando, al termine di un compito in classe assegnato agli alunni, il professore rifiuta quello di un suo studente che ha firmato il foglio con il suo nome di elezione. “Davanti a me ho una donna, non posso chiamarti diversamente“. Queste le parole usate dal docente davanti all’intera classe.
Gli studenti, compagni di classe della ragazza transgender, raccontano che sul foglio l’alunna ha sbarrato il nome (sbagliato perché non corrispondente al suo genere). Il docente dopo l’azione dice: “Non hai nessun diritto di farlo, non mi interessa il regolamento”. La questione arriva nella stanza della vicepreside che, però, sostiene la studentessa ma, a detta dagli stessi alunni: “sul professore non sono stati presi provvedimenti disciplinari che si rifiuta di applicare gli strumenti compensativi di diritto dello studente”.
Al momento, sia i compagni della giovane trans sia i genitori della stessa chiedono alla direzione che vengano adottate misure legali: “Nessuno deve più vivere eventi del genere, specialmente nel luogo dove ognuno dovrebbe essere se stesso al 100%”.
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