Attratte dalla pubblicità sui social, provavano la strada per diventare modelle. Ma i casting nascondevano una trappola: abusi sessuali. Nella rete di chi gestiva l’agenzia, anche 5 minorenni
Giovani e belle, e con la voglia di diventare famose. E soprattutto modelle. E’ la storia che accomuna la maggior parte delle adolescenti, e non solo, dei nostri tempi. Il successo, il glamour, i facili guadagni.
Tutti elementi di comprensibile fascino. Il problema più grande è però che può accadere che qualcuno si approfitti della voglia smodata di arrivare in alto. E lo faccia a discapito magari di chi non ha la possibilità o la capacità di difendersi. E’ un pò il caso della storia, di cronaca vera, che stiamo per raccontare.
Loro tiravano fuori dei soldi, convinte che fossero il lasciapassare per un futuro sulle passerelle. Ma quel denaro finiva nelle tasche di un uomo di 61 anni, che si diceva titolare di un’agenzia la cui finalità era quella di scovare giovani talenti nella moda ma anche nel mondo dello spettacolo. Eppure il vero obiettivo dell’uomo era completamente un altro, perchè le ragazze, alcune davvero ragazzine, che si sono rivolte a questa agenzia, hanno visto sgretolarsi la propria innocenza. Alcune di loro infatti avrebbero subito abusi e violenze. Molestate per non dover rinunciare al prorpio sogno.
La terribile realtà emerge grazie al lavoro dei sanitari dell’ospedale di Rovigo. Qui nel 2018 si è rivolta una delle regazze , raccontando di aver subito abusi. Ovviamente la denuncia fa scattare l’avvio delle indagini, di cui si occupa la procura di Bergamo, secondo quanto riporta il Giorno, quotidiano che per primo si è occupato della vicenda.
L’agenzia in questione si chiamerebbe Publistar. Gli inquirenti controllano, e la fanno chiudere. Il suo titolare viene rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale. L’uomo tenta la difesa, sostiene infatti che quanto raccontato sia solo “una vendetta nei miei nei confronti” e che i fatti non corrispondano assolutamente alla verità.
Eppure le ragazze che hanno frequentato quell’agenzia confermano le accuse. E il dato ancora più inquietante e che tra di loro ci siano anche 5 minorenni. Sarebbero state ingannate, attratte a contattare l’agenzia dalla pubblicità social. Sembrerebbe che nel 2018 la famigerata agenzia abbia organizzato una tre giorni per “scovare e attrarre” volti nuovi.
Durante la gli impegni si sarebbero consumati gli abusi. Il titolare avrebbe costretto la ragazzina di 15 anni a bere, per renderla confusa e a quel punto sarebbe scattata la violenza. In un’altra occasione invece, lo stesso uomo, avrebbe incoraggioato una ragazza delle pulizie a fare delle foto. Ma le foto sarebbero state solo l’ennesima scusa per approfittare di lei.
Il pm della procura della Repubblica di Bergamo ha chiesto per l’imputato una condanna a 8 anni di reclusione.
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