Guerra Ucraina Russia. Le notizie di mercoledì 9 novembre 2022. Gli aggiornamenti sul conflitto.
258esimo giorno di conflitto, Italia in missione Nato fino al 31/12: la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto legge che autorizza la proroga della partecipazione di personale militare alle iniziative della Nato per l’impiego della forza ad elevata prontezza, denominata Very High Readiness Joint Task Force (VJTF). Il provvedimento è entrato in vigore a mezzanotte.
La Russia non pone condizioni per la ripresa dei negoziati con l’Ucraina, ma serve la buona volontà di Kiev. Lo ha affermato il viceministro degli Esteri della Federazione russa Andrei Rudenko. “L’Ucraina ha adottato una legge che le proibisce di tenere colloqui di pace con la Russia. Questa è la loro scelta, abbiamo sempre dichiarato la nostra disponibilità a tali negoziati, che sono stati interrotti non per colpa nostra”, ha detto Rudenko, aggiungendo che “da parte nostra non ci sono condizioni, tranne quella principale: che l’Ucraina mostri buona volontà“.
22.36 – “Tornato dal G20 chiederò al Congresso di continuare a lavorare con impegno bipartisan contro l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia“. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden parlando alla Casa Bianca sottolineando di essere pronto a “lavorare con l’opposizione repubblicana“. il presidente americano ha poi aggiunto: “Al G20 ci sarà la possibilità di discutere dei prossimi passi necessari alla pace in Ucraina” concludendo che “l’evacuazione di Kherson è il segno che l’esercito russo ha molti problemi“.
22.10 – L’Ucraina, ha detto questa sera il presidente Volodymyr Zelensky, si sta muovendo “con molta attenzione” dopo l’annuncio della Russia del ritiro dalla città di Kherson, nel sud dell’Ucraina. “Il nemico non ci fa regali, non fa ‘gesti di buona volontà’“, ha detto Zelensky nel suo discorso quotidiano. “Pertanto, ci muoviamo con molta attenzione, senza emozioni, senza rischi inutili, nell’interesse di liberare tutta la nostra terra e in modo che le perdite siano il più ridotte possibile“.
20.00 – Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha dichiarato che è “incoraggiante” vedere le forze ucraine in grado di liberare più territori del Paese. Il commento arriva dopo le parole del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu in seguito all’ordine di ritirarsi da Kherson. “Le vittorie e le conquiste ottenute dalle forze armate ucraine appartengono ai coraggiosi e coraggiosi soldati ucraini, ma ovviamente è essenziale anche il sostegno che ricevono dal Regno Unito, dagli alleati e dai partner della Nato“, ha ribadito Stoltenberg dopo aver incontrato il primo ministro britannico Rishi Sunak.
19.20 – Un portavoce delle Nazioni Unite ha affermato che alti funzionari delle Nazioni Unite hanno pianificato di incontrare i membri di una delegazione russa di alto livello a Ginevra per discutere dell’accordo sul grano con l’Ucraina. “Continueranno le consultazioni in corso a sostegno degli sforzi del segretario generale Antonio Guterres sulla piena attuazione dei due accordi firmati il 22 luglio a Istanbul“, ha affermato oggi il portavoce in una nota.
18.15 – Mykhailo Podolyak è il consigliere del presidente dell’Ucraina che ha parlato di quello che sta accadendo nel Paese. “Le azioni parlano più forte delle parole. Non vediamo segni che la Russia lasci Kherson senza combattere. Una parte del gruppo ru è conservata in città e le riserve aggiuntive sono addebitate alla regione. Sta liberando territori sulla base di dati di intelligence, non di dichiarazioni televisive in scena“, commenta Podolyak su Twitter.
17.40 – Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha ordinato alle truppe del Paese di lasciare la città ucraina di Kherson. Si tratta dell’unica città capoluogo regionale catturata da Mosca dall’inizio dell’invasione. La vittoria dell’Ucraina a Kherson arriva a distanza di poche settimane dall’annuncio di annessione della regione alla Russia.
17.10 – L’Ungheria ha dato l’ok per aiutare Ucraina, pur opponendosi a qualsiasi forma di debito comune europeo, così respingendo la proposta di finanziamento dei 18 miliardi di aiuti presentati oggi dalla Commissione dell’Unione europea. A ribadirlo è Mihály Varga, ministro delle Finanze, che ha parlato dopo una riunione con i colleghi a Bruxelles.
16.22 – Gli Usa e la Russia dovrebbero tornare a confrontarsi “presto” nell’ambito della commissione bilaterale per il controllo sull’applicazione del trattato New Start per la riduzione degli armamenti nucleari. Lo ha riferito la portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca Maria Zakharova, citata dai media russi. Si tratterebbe del primo vertice tra le due potenze dopo l’avvio dell’operazione militare di Mosca in Ucraina. Il New Start, che scade nel 2026, è l’unico accordo per la riduzione degli arsenali nucleari ancora in vigore tra Russia e Usa.
16.09 – Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato l’Unione europea per “la solidarietà” verso Kiev dopo che la Commissione Ue ha proposto ai 27 Stati membri un contributo da 18 miliardi di euro al suo Paese nel 2023. “Riconoscente verso la Commissione europea e la presidente Ursula von der Leyen per avere annunciato un aiuto finanziario di 18 miliardi di euro per il 2023. Questo dimostra l’autentica solidarietà della Ue” ha scritto Zelensky in un tweet.
16.03 – Il vice governatore dell’Amministrazione filorussa di Kherson, Kirill Stremousov, è rimasto ucciso in un incidente stradale. Lo rende noto la stessa amministrazione, citata dalla TASS.
15.55 – Il Governo ungherese ha annunciato che non sosterrà la proposta di un prestito agevolato da 18 miliardi di euro all’Ucraina che la Commissione europea dovrebbe presentare oggi. “Diciamo sì al sostegno dell’Ucraina, ma ci opponiamo a un prestito congiunto”, ha dichiarato il Ministro dell’ufficio presidenziale Gergely Gulyas precisando che non si tratta di un veto “perché è una decisione congiunta” e se Budapest non la sosterrà “non ci sarà alcuna decisione”.
15.47 – “Il Cremlino è esausto. Le risorse della Russia stanno raggiungendo i loro limiti. Da qui le isteriche richieste di pausa (trattative). Da qui la visita di Patrushev a Teheran: alla ricerca di un modo per continuare la guerra, ottenere missili/droni, evitare l’esaurimento dei suoi missili”. Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, osservando che questo “è il momento ideale per raddoppiare gli aiuti all’Ucraina“.
15.41 – Per arginare l’avanzata delle truppe ucraine, l’Esercito russo sta facendo saltare i ponti nella Regione di Kherson. Cinque in tutto: prima quelli di Daryiv e Tyagin, poi il ponte all’uscita da Snigurivka sul canale e infine quelli di Novokairy e di Mylovi. Lo rende noto il consigliere dell’Amministrazione regionale di Kherson Sergii Khlan, citato da Unian.
15.33 – La Russia rimane aperta a negoziati con l’Ucraina sulla base della “attuale situazione”. Lo ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova rispondendo a un commento di Berlino secondo cui Kiev intenderebbe negoziare, ma Mosca starebbe dimostrando “una mancanza di volontà” di intavolare trattative.
15.21 – “L’Ue continua a essere solidale con l’Ucraina. Oggi proponiamo un pacchetto di sostegno di 18 miliardi di euro per il 2023. Finanziamenti in tranche regolari per favorire la ripresa a breve termine e rafforzare le istituzioni. Preparando il terreno per una ricostruzione che proceda sulla strada dell’Ue”. Lo scrive in un tweet la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel giorno in cui è stata presentata la proposta.
Il pacchetto offre “un’elevata flessibilità e condizioni molto favorevoli per l’Ucraina, tenendo conto della situazione attuale del Paese”. I fondi saranno erogati “attraverso prestiti altamente agevolati, da rimborsare in un periodo massimo di 35 anni, a partire dal 2033“. In un’ulteriore espressione di solidarietà, l’Ue propone anche di coprire i costi dei tassi di interesse dell’Ucraina, attraverso ulteriori pagamenti mirati da parte degli Stati membri al bilancio dell’Ue.
15.10 – La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha smentito le dichiarazioni arrivate dagli Usa secondo cui la Corea del Nord fornirebbe munizioni d’artiglieria alla Russia, definendole “una bugia dall’inizio alla fine”. “Non è stata presentata nessuna giustificazione intelligibile di queste accuse – ha detto Zakharova – e in effetti non potrebbe esserci, dal momento che tutto ciò che viene detto dai rappresentanti americani è una bugia dall’inizio alla fine, un altro esempio di notizie false, speculazioni che l’Occidente diffonde sulla Russia”. Lo riporta Interfax.
13.40 – L’Organizzazione mondiale della sanità ha verificato altri 24 attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina. Al 9 novembre gli episodi confermati sono 663 dall’inizio dell’invasione russa e hanno causato 100 morti e 129 feriti. Lo riferisce l’Oms su Twitter ribadendo che “l’assistenza sanitaria non dovrebbe mai essere un obiettivo”.
13.00 – Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov si è recato nell’autoproclamata repubblica di Luhansk, in Donbass, per condurre “un programma di formazione per i rappresentanti dei media e dei servizi stampa delle Repubbliche popolari di Luhansk e Donetsk“. Lo riporta Ria Novosti.
12.30 – Circa 4 milioni di persone sono rimaste senza elettricità nelle 14 Regioni dell’Ucraina, inclusa Kiev. Lo ha dichiarato il Presidente Volodymyr Zelensky, citato dai media ucraini. La maggior parte dei cittadini è rimasta senza corrente a seguito di una serie di blackout programmati dall’operatore Ukrenergo dopo che le truppe russe hanno colpito diverse infrastrutture critiche, ha spiegato Zelensky. “Sono in corso lavori di riparazione in tutti quegli impianti energetici che hanno subito i recenti attacchi russi”, ha aggiunto il Presidente ucraino.
11.50 – “E’ una lotta per la libertà quella che sta portando avanti il Popolo ucraino per difendere la propria Nazione da una brutale aggressione“. Lo ha dichiarato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio in occasione del Giorno della Libertà. “Il rispetto della libertà di ciascun popolo è il fondamento della pace internazionale. La libertà è un valore fondante della nostra identità italiana, europea, occidentale, che non solo non possiamo dimenticare ma che è nostra compito e dovere celebrare ogni giorno, a partire dalla ricorrenza del 9 novembre”, ha aggiunto Meloni.
11.35 – Sono almeno 77.950 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione su larga scala dello scorso 24 febbraio. Lo rende noto l’Esercito di Kiev nel consueto aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca. Nell’ultimo report si registrano anche 278 caccia russi, 260 elicotteri e 1.483 droni abbattuti. Inoltre le Forze Armate di Kiev riferiscono di aver distrutto 2.801 carri armati russi, 1.902 sistemi di artiglieria e 5.666 veicoli blindati per il trasporto delle truppe. Lo riporta il Kyiv Independent.
10.50 – Le relazioni tra gli Usa e la Russia rimarranno negative indipendentemente dai risultati delle elezioni di midterm americane. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov pur ammettendo che Mosca “segue scrupolosamente” i risultati del voto. Lo riporta la TASS.
09.11 – La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto legge che autorizza, fino al 31 dicembre 2022, la proroga della partecipazione di personale militare alle iniziative della Nato per l’impiego della forza ad elevata prontezza, denominata Very High Readiness Joint Task Force (VJTF). Il provvedimento è entrato in vigore a mezzanotte.
258esimo giorno di guerra tra Kiev e Mosca, Italia in missione Nato fino al 31/12: è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge che autorizza la proroga della partecipazione del personale militare alle iniziative della Nato per l’impiego della forza ad elevata prontezza, denominata Very High Readiness Joint Task Force (VJTF). Il provvedimento è entrato in vigore a mezzanotte.
Intanto Mosca fa sapere che non porrà condizioni per la ripresa dei negoziati con l’Ucraina, ma serve la buona volontà di Kiev. “L’Ucraina ha adottato una legge che le proibisce di tenere colloqui di pace con la Russia. Questa è la loro scelta, abbiamo sempre dichiarato la nostra disponibilità a tali negoziati, che sono stati interrotti non per colpa nostra”, ha affermato il viceministro degli Esteri della Federazione russa Andrei Rudenko. “Da parte nostra non ci sono condizioni, tranne quella principale: che l’Ucraina mostri buona volontà“, ha aggiunto Rudenko.
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