L’omicidio di Desirée Mariottini e le indagini fanno emergere nuovi dettagli sul caso: cosa è emerso e quali sono le richieste del procuratore.
Desirée Mariottini è la ragazza di 16 anni morta a causa di un mix di droghe e abusata ad ottobre 2018 all’interno di un immobile abbandonato. Lo stabile si trova in via dei Lucani, a Roma, all’interno del quartiere di San Lorenzo, sul caso emergono intanto novità e conferme importanti.
Il sostituto procuratore della Corte d’Assise d’Appello ha formulato delle richieste ben precise per quanto riguarda le persone accusate del destino di Denise. Resta da chiarire se verranno confermate oppure modificate le decisioni relative all sentenza di primo grado della Terzo Corte di Assise. Sulla vicenda emergono nuovi dettagli.
Morte Desirée Mariottini, le novità emerse dal caso della giovane 16enne morta nel 2018
Quattro i cittadini stranieri accusati a vario titolo di reati come omicidio, violenza sessuale e spaccio di sostanze stupefacenti. Di fatto restano al momento confermate le richieste di condanna degli imputati per la vicenda della giovane 16enne morta. I quattro sono Mamadou Gara, Yousef Salia, Brian Minthe e Alinno Chima. I giudici avevano già condannato in primo grado Gara e Salia con l’ergastolo. Sono 27 gli anni di condanna per Chima e 24 anni e mezzo per Minthe, così come deciso il 19 giugno 2021, ora la richiesta di confermare le pene.
“Non si trattò solo della cinica e malevola volontà di non salvare la giovane dall’intossicazione di cui loro stessi erano stati autori e di impedire le indagini delle violenze da lei subite, ma in forma più estesa, di conservare la propria casa e le proprie fonti di reddito, oltre ad un tranquillo e sostanzialmente indisturbato luogo di consumo degli stupefacenti, che rendeva eccezionale e noto quel rifugio“, si legge nelle 281 pagine con le quali si motivò la sentenza dei giudici della Terza Corte di Assise datata giugno 2021.
Le richieste di condanna
Il sostituto procuratore generale ha infatti formulato ai giudici della Corte di Assise d’Appello di Roma la richiesta di confermare i due ergastoli per Gara e Salia, 27 anni per Chima e 24 anni e mezzo per Minthe, così come deciso in precedenza. La morte della ragazza minorenne è ancora da chiarire, intanto per i quattro imputati arriva la conferma sulle richieste di condanna.