Lui, lei, l’altra e ancora l’altra. Accade a LaSpezia, dove un uomo muore all’improvviso e al momento di sbrigare le rituali pratiche per la sepoltura, moglie e compagna, scoprono l’esistenza di una terza donna.
Se non si trattasse di una tragedia, perchè la morte di chiunque rappresenta sempre un dramma familiare, una perdita importante, un vuoto difficile da colmare, ci sarebbe da scommettere che sceneggiatori e registi starebbero già con la penna in mano per scrivere un nuovo copione.
E ci si potrebbe sbizzarrire sui titoli di quella che potrebbe essere catalogata come commedia all’italiana: lui, lei, l’altra e un’altra ancora: un uomo, due mogli e l’amante; dramma della della gelosia…al cimitero. Tornando però seri e rispettosi delle vicende umane, i fatti vanno raccontati per come sono andati. E a soffrire in questa vicenda sono stati in tanti. Almeno in 4.
Siamo a La Spezia, le cronache locali ricostruiscono così gli eventi: un uomo, il cui nome non è stato reso noto, muore all’improvviso. Aveva poco più di 40 anni. A piangere la sua scomparsa, come accade in ogni famiglia “normale”, gli affetti più cari in vita. In questo caso, il defunto, aveva una ex moglie e una compagna.
Le donne, entrambe affrante per la dolorosa perdita, partecipano insieme alla veglia, condividono il momento, si sostengono nel reciproco cordoglio. Inconsapevoli di quello che il destino riserverà loro da lì a poco.
Quando chiunque viene a mancare, oltre agli aspetti umani, vanno contemplati pure quelli più terreni: come nel caso della compilazione di alcune pratiche burocratiche. Riporta il SecoloXIX, che anche nel caso che stiamo raccontando, i fatti procedono allo stesso modo. Così un impiegato del comune spezzino, al momento della firma per l’atto di sepoltura, si fa vicino alle due donne e comunica loro, che soltanto la firma della moglie dell’uomo sarebbe stata considerata valida.
Beh, cosa poteva esserci di tanto clamoroso? Che nessuna delle due donne era colei che avrebbe potuto apporre la sigla richiesta e riconosciuta. Il motivo era tanto semplice, quanto surreale e incredibile. Da lì la scoperta sconcertante. Esisteva un’altra donna, un’altra moglie. quella legittima.
Il poligamo dunque viene scopeto, quando è troppo tardi. Sgomento e confusione regnano sovrane. Dolore che si unisce ad altro dolore. La donna, la terza citata in questa intricata storia, era stata regolarmente sposata 7 anni prima. Come il certificato di matrimonio ha attestato.
Raggiunta dalla notizia della scomparsa dell’uomo, ovvero del marito, rimane anche lei colpita due volte: non era infatti al corrente della scomparsa dell’uomo e soprattutto non conosceva l’esistenza di un’altra moglie e di una nuova compagna. Conoscenza che avverrà soltanto all’obitorio, dove la moglie legittima si reca per apporre “quella firma”.
Ora, chi non avrebbe voluto essere una mosca per ascoltare se e quali dialoghi siano nati quando le tre donne si sono trovate insieme l’una di fronte all’altra? Ecco su questo le cronache locali, purtroppo, hanno raccolto pochissimi elementi. Magari la solidarietà femminile, avrà aiutato a superare questa, che comunque la si racconti, è davvero una storia assurda.
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