Un grave caso di abusi sessuali sta scuotendo la Chiesa. Il cardinale Jean-Pierre Ricard ha confessato il suo reato mettendo nero su bianco tutto, insieme alla sua richiesta di scuse. Ecco cosa è successo.
L’arcivescovo emerito di Bordeaux ha confessato quanto commesso, affidando il suo accorato pentimento ad una richiesta di scuse formale alla vittima. Ricard, al vertice della diocesi francese dal 2001 al 2019, ha abusato di una ragazzina di 14 anni, si legge.
I fatti risalirebbero a quando era parroco nel 1987. Il principe della Chiesa ha precisato di aver in passato implorato il perdono della vittima e di non avere nessun problema a farlo nuovamente.
Abusi sessuali, il cardinale: “chiedo perdono a tutte le persone che ho ferito”
Non usa giri di parole Sua Eminenza, nella stesura della lettera di scuse indirizzata alla vittima, oggi donna 50enne. “Il mio comportamento ha inevitabilmente avuto conseguenze gravi e durature su questa persona”, scrive Ricard. “Mi sono spiegato con lei e le ho chiesto perdono. Ora rinnovo la mia domanda di perdono anche a tutta la sua famiglia – continua. Infine chiedo perdono a tutte le persone che ho ferito e che vivranno questa notizia come una vera e propria prova”, ha affermato il cardinale. Alla lettera è stata data lettura dal presidente della Conferenza Episcopale francese, Eric de Moulins-Baufort.
L’occasione è stata la riunione dell’assemblea tenutasi a Lourdes lo scorso 3 novembre. Il cardinale Ricard ha voluto compiere questo gesto – si apprende – per assecondare l’impegno della Chiesa Cattolica francese nell’affrontare il problema degli abusi sessuali del clero.
Abusi: il mea culpa della Chiesa di Francia
Solo un anno fa la Cef riconosceva “la responsabilità istituzionale della chiesa per le violenze sessuali subite da migliaia di persone”. Al riguardo un rapporto della commissione indipendente sugli abusi sessuali ha trovato le stampe portando a galla uno spaccato di oltre 330 mila vittime negli ultimi 70 anni. Sull’argomento è tornato ancora il cardinale Ricard che, dando risalto al dolore delle vittime, ha voluto precisare che “Oggi, quando la chiesa in Francia ha voluto ascoltare le vittime agire nella verità, ho deciso di non nascondere più la mia situazione e di mettermi a disposizione della giustizia tanto sul piano della società che su quello della chiesa”.
Non solo la triste vicenda del porporato reo confesso pubblicata anche sul sito del Servizio Informazione Religiosa: Moulins-Beaufort ha reso noto che attualmente in Francia ci sono 11 tra presuli ancora in servizio ed non coinvolti in casi di abusi sessuali. Il presidente della Cef ha aggiunto altresì che altri 6 vescovi più altri tre non più titolari sono indagati dalla magistratura francese o da quella canonica. I motivi riguarderebbero anche in questo caso indagini su presunti abusi.