Lo storico vignettista e disegnatore dell’Unità Sergio Staino ricoverato d’urgenza in ospedale. Le sue condizioni risultano molto gravi
La notizia è da poco trapelata e sta facendo il giro del web per la gravità del fatto. Sergio Staino, storico vignettista ed ex direttore de “L’Unità” versa in pessime condizioni all’ospedale Torregalli di Firenze. Secondo le prime informazioni ricevute da fonti sanitarie, l’artista 82enne è in coma farmacologico. Le sue condizioni di salute si sono aggravate a seguito di un malore sopraggiunto negli ultimi giorni.
Il disegnatore tra i più famosi d’Italia, secondo quanto reso noto, non sarebbe però in pericolo di vita. Affetto da molto tempo da una malattia agli occhi che l’ha reso quasi cieco, Staino non ha però mai smesso di disegnare. Una carriera lunga e costellata di grandi successi. Il vignettista è padre di “Bobo” uno dei più grandi personaggi satirici mai realizzati in Italia. Staino è nato a Piancastagnaio, in provincia di Siena, dove ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza.
Laureato in architettura presso l’Università di Siena, per anni è stato docente di educazione tecnica presso vari licei della provincia di Firenze. Solo in un secondo momento Sergio Staino si è dedicato anima e corpo ai fumetti. Il suo debutto avvenne nel 1979 con “Bobo” il personaggio satirico che l’ha consacrato maestro sacro nel genere.
Sergio Staino, una vita all’insegna del fumetto
La prima vignetta di Sergio Staino, quella che l’ha reso famoso, è stata pubblicata nel 1979 sulla rivista Linus diretta da Oreste Del Buono. I suoi personaggi hanno sempre una vena sarcastica. Ed è stato proprio il carattere satirico e irriverente del personaggio da lui creato “Bobo” ha portare Staino a collaborare con quotidiani quali Il Messaggero e l’Unità.
Dopo la fondazione del settimanale satirico Tango avvenuta nel lontano 1986, Sergio ha iniziato a collaborare con la Rai, per la quale ha realizzato il programma Cielito lindo. Ma le sue collaborazioni sono diverse: dalla sceneggiatura, nel 1989, del film “Cavalli si nasce” fino a quella di “Non chiamarmi Omar” del 1992. Nel 2007 arriva “Emme”, supplemento settimanale de l’Unità, giornale per il quale Staino non ha mai smesso di lavorare.
Nel 2016 ha ricevuto la carica di direttore della testata fino all’anno successivo quando, in seguito allo sciopero dei giornalisti del 1° aprile contro il grave piano di ridimensionamento del personale, ha deciso di dimettersi. Nel novembre di quello stesso anno collabora con il quotidiano La Stampa per il quale pubblica “La striscia di Bobo”. Ed è dal 2018 che, invece, Sergio Staino inizia a lavorare anche per l’Avvenire, disegnando una serie di vignette dal titolo “Hello Jesus”.