Migranti, scontro Ue e governo italiano. L’Europa dice al nostro paese “Agevolare lo sbarco, c’è un dovere legale“. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini afferma “Dobbiamo stroncare il traffico di esseri umani e quindi anche di droga e armi”. Cosa succede a Catania
Un film già visto. Migranti che arrivano a centinaia soprattutto dal continente africano, barchini di trafficanti, navi Ong, motovedette delle guardie nazionali. E poi la politica: maggioranza contro opposizioni, quasi tutte, e le posizioni tra ufficiali e ufficiose che arrivano dall’Europa.
Tutto ciò accade però sulla pelle di essere umani: uomini, donne e bambini. Intanto a Catania 572 migranti restano a bordo di 4 imbarcazioni e lo scontro Berlino- Italia prosegue sull’accoglienza dei richiedenti asilo da parte di coloro che sono soccorsi in mare dalle navi delle organizzazioni non governative.
Migranti, scontro Ue-Italia. La Commissione ordina: “Agevolare lo sbarco”
E dalla Commissione Europea, attraverso una sua portavoce, arriva chiaro un messaggio al nostro Paese: è dovere morale e legale salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali. Alla portavoce è anche stato domandato se sia congruo con le leggi e le linee guida della Commissione, consentire uno sbarco “selettivo”. La portavoce ha così risposto “bisogna minimizzare il tempo che le persone passano in mare” e poi ha aggiunto “incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco”.
Ma quali sono i numeri dell’emergenza migranti a Catania? Due le navi arrivate nel porto della provincia siciliana durante lo scorso fine settimana: la Humanity 1, dalla quale sono state fatte scendere 144 persone mentre 35 restano ancora a bordo, e la Geo Barents. Altre due, la Ocean Viking e la Rise Above per il momento non hanno forzato il blocco imposto dalle autorità italiane. Sulla Geo Barents, battente bandiera norvegese, di Medici Senza Frontiere, ci sono 214 migranti, dopo che 357 sono stati fatti sbarcare ieri.
Migranti, Salvini contro Ue “Torneremo a chiedere ricollocamenti e ridistribuzioni”
L’Italia intanto mantiene il punto. I 35 migranti a bordo della Humanity 1 non verranno fatti scendere, e su quello che è stato definito “sbarco selettivo” le opposizioni, ma non solo, hanno alzato barricate. Ma tornando alla posizione della maggioranza di governo “Ringrazio il Santo Padre per le parole di ieri; salvare vite lo abbiamo sempre fatto e lo faremo, ma l’Italia non può essere lasciata sola. Viviamo una stagione difficile per le famiglie italiane e per quelle straniere regolari, non possiamo fare sbarcare centomila persone irregolari”.
Queste le parole del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a Rtl 102.5, “Semplicemente si torna ad applicare la norma, si salvano le vite e si chiede all’Europa di intervenire. Se ci sono navi straniere, che siano spagnole, norvegesi, tedesche, sono di quei paesi e quei paesi non possono fregarsene. Sono sbarcati bambini, donne e malati, è un principio che funziona nel mondo, detto questo l’Europa e la Germania devono farsene carico, perchè una nave tedesca è territorio tedesco”.
Matteo Salvini ha inoltre aggiunto “torneremo a chiedere ricollocamenti e ridistribuzioni. Questi sono viaggi organizzati, chi è a bordo di quelle navi paga tremila dollari che poi diventano armi e droga. Dobbiamo stroncare il traffico di esseri umani e quindi anche di droga e armi. Dobbiamo tornare a lavorare direttamente nel Nord Africa. In Libia non si può andare a trattare, ma dobbiamo aiutare quei paesi a uscire dalla crisi”.
Migranti, la Ong Humanity 1 “Non ci muoveremo dal porto di Catania”
Posizione attualmente irremovibile anche quella della nave Ong Humanity. Ecco le parole del legale che la rappresenta, l’avvocato Riccardo Campochiaro “la Procura di Catania conosce bene la situazione. So che ci sono associazioni che si stanno muovendo per presentare un esposto alla procura di Catania su trattamento dei migranti e sul fatto che non siano stati fatti sbarcare.
Intanto il capo delle operazioni di ricerca e soccorso della stessa nave, Till Rummenhol, parlando coi giornalisti che in questo momento sono stati inviati a Catania ha fatto sapere “Non ci muoveremo da qui, non lasceremo il porto”.