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Economia e Fisco

Cartelle esattoriali, multe e rottamazione: le mosse del Governo Meloni | Casa c’è da sapere

Published by
David Truscello

Preoccupanti notizie in arrivo per i contribuenti italiani. Cartelle esattoriali, multe e rottamazione in arrivo fino alla cifra di mille euro. Il governo Meloni riuscirà a modificare i provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate?

Gli italiani si preparano a ricevere l’onda d’urto delle cartelle esattoriali già disposte dall’ Agenzia delle Entrate. Stando ai numeri sarebbero ben 23 milioni i contribuenti coinvolti. E’ infatti ripresa la febbrile attività dell’ente di riscossione statale dopo la sospensione dovuta all’emergenza Covid.

Cartelle esattoriali, multe e rottamazione: le mosse del governo Meloni – AnsaFoto

Preoccupano le richieste a famiglie e imprese, e molti temono di ricevere un vero e proprio salasso che andrà a coincidere con l’allarmante caro bollette e l’aumento dei prezzi dei generi alimentari. Nei primi Consigli dei Ministri non si è ancora trattata di petto la materia. Adesso che il tempo stringe il governo Meloni mediterebbe di adottare alcune iniziative d’urgenza. Anzitutto facendo tabula rasa di numerose controversie in corso come premessa per una riforma fiscale di cui, tranne qualche anticipazione, non se ne conoscono ancora i contorni.

Cartelle esattoriali: una grana sul tavolo del governo

Di certo la vertenza delle cartelle esattoriali riguarda una platea vastissima di connazionali, che già alla fine dell’estate si sono visti recapitati milioni di avvisi. Ma prima della fine dell’anno ulteriori provvedimenti saranno spediti loro dall’Agenzia delle Entrate. Secondo una prima stima il 56% delle cartelle in questione sono considerate “pazze”, con errori che non terrebbero conto dell’avvenuto pagamento o della decadenza dell’atto. Intanto alla luce dell’accordo tra ente di riscossione e Mef per il triennio 2022-2024, il 70% delle cartelle ricevute dai soggetti impositori devono essere riscosse entro quest’anno.

Il restante 30% sarà spedito nel corso del 2023. Non solo cartelle in arrivo ma anche tempi dimezzati per il pagamento degli avvisi bonari a seguito dei controlli sulle dichiarazioni dei redditi. Una situazione che rischia di far fibrillare il nuovo esecutivo. Inoltre dal 4 settembre scorso la regolarizzazione di quanto chiesto per Irpef e Iva prevede solo 30 giorni di tempo invece dei precedenti 60.

Le iniziative che potrebbe adottare il governo Meloni

Il governo Meloni avrebbe aperto un dossier per trovare una via d’uscita in favore di molti italiani in piena crisi economica. In proposito il Presidente del Consiglio ha commentato che “Sarà necessario mantenere e rafforzare le misure nazionali a supporto di famiglie e imprese, sia sul versante delle bollette che del carburante. Un impegno finanziario imponente – ha detto Giorgia Meloni – che drenerà gran parte delle risorse reperibili e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di Bilancio”. Una strada intanto è stata segnalata sul Corriere della Sera, in un articolo scritto da Enrico Marro, secondo cui si consiglierebbe di varare subito un decreto legge Aiuti aprendo anche a una sanatoria per l’anno nuovo.

 

Cartelle esattoriali: le mosse del governo Meloni – AnsaFoto

Possibile quindi una operazione di “saldo e stralcio” per piccole pendenze, fino a mille euro. Diverso per i debiti compresi tra 2 mila e 2.500 € relativi al 2015 e di cui si parlerebbe del saldo del 20% evitando di pagare il restante 80%. Di più tiene banco anche una rottamazione: sia per gli importi maggiori che per le relative sanzioni; oltre che per interessi ridotti al 5%. Sarebbe ammessa anche una rateizzazione perlomeno quinquennale e forse anche decennale. Nel provvedimento sarebbero graziati gli oppositori over 50 al vaccino anti-Covid (2 milioni di multe da 100 euro l’una).

Per quanto riguarda invece i contribuenti non ancora raggiunti da cartella esattoriale, potrebbe farsi largo una tregua fiscale. Ovvero una sanzione forfettaria del 5% e la rateizzazione in 5 anni. Nel mirino del governo Meloni anche il taglio i 5 punti del cuneo fiscale da inserire in manovra, la flat tax del 15% per partite Iva anche oltre i 65 mila euro e fino a 100 mila e quella “incrementale” sui redditi in più rispetto a quelli dichiarati nell’ultimo triennio

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