Il magnate di Amazon, Jeff Bezos, denunciato dall’ex domestica in servizio da tre anni. Contro di lui accuse di sfruttamento sul lavoro, ma non solo. La difesa dell’uomo: “Sono prive di merito”.
E’ notizia di queste ore l’accusa a Jeff Bezos di “Razzismo e turni fino a 14 ore” da parte dell’ex domestica del miliardario. “Non si poteva andare neppure in bagno”, avrebbe sostenuto la donna, presentando querela presso il Tribunale statale di Seattle.
La presunta vittima si chiama Mercedes Wedaa, al servizio del fondatore di Amazon da 3 anni, anche se il rapporto di lavoro si sarebbe interrotto alcuni mesi fa. Nel documento firmato dalla donna anche i dettagli su un ambiente di lavoro orribile.
La notizia di accuse di sfruttamento e attività discriminatoria nei confronti di Jeff Bezos sta facendo il giro del mondo. Per la precisione si punterebbe il dito contro di lui per di turni ai domestici troppo lunghi e faticosi, tanto più da essere causa della mancata consumazione dei pasti. Il tutto sarebbe avvenuto nella lussuosa villa di Medina del proprietario di Blue Origin. Secondo quanto sostenuto sembra che nessuno dei dipendenti potesse usufruire delle pause, fino ad essere costretti a mangiare nel vano lavanderia. Ma non solo: dalla citazione in giudizio, al personale pare fosse interdetto anche l’accesso all’abitazione di Bezos fuori dalle mansioni relative alle pulizie. “Per circa 18 mesi, ogni volta che dovevamo recarci in bagno, la querelante e gli altri domestici erano costretti ad arrampicarsi dalla finestra del locale lavanderia. A quel punto dovevano correre lungo il corridoio delle sale meccaniche e poi – si apprende – scendere delle scale fino ad arrivare al bagno”. Ancora si legge che questa situazione avrebbe anche generato in taluni infezioni al tratto urinario.
Coinvolto anche o staff di Bezos
Turni di lavoro estenuanti e in cattive condizioni ma anche “atteggiamenti discriminatori”. Mercedes Weeda avrebbe incolpato i manager addetti alla casa, nonché persone di fiducia del suo ex datore di lavoro, di maltrattamenti psicologici basati su motivi etnici.
Stavolta il dito puntato sarebbe rivolto nei confronti di Christopher Hughes e della sua vice Jessica Zugarramurdi. I due sarebbero stati chiamati in causa per un presunto comportamento “aggressivo e offensivo” a danno dei dipendenti di origine ispanica. Mentre diverso – a sentire la donna – il loro atteggiamento verso collaboratori di pelle bianca. In questo caso il duo Hughes-Zagarramurdi avrebbe mantenuto un approccio “rispettoso ed educato”.
Immagina di aver finalmente sistemato tutto, di aver raggiunto la sicurezza finanziaria per te e…
Ti sei mai chiesto come le tue scelte alimentari possano influenzare il pianeta? Ogni volta…
RC Auto, il trucco per avere una polizza a prezzi stracciati: d'ora in poi non…
Quando arriva il freddo in Italia? In attesa che arrivi (per rimanere) prepariamoci mentalmente e…
WhatsApp è l'app di messaggistica di gran lunga più usata al mondo ma alcune funzioni…
Tutti pazzi per gli oggetti Ikea, ma questo che costa soltanto un euro è il…