La guerra in Ucraina passa anche dal massacro di Bucha e dai crimini di guerra commessi dalla Russia. Un documentario fa emergere dettagli sconvolgenti.
Le immagini inquietanti hanno mostrato la resistenza ucraina e l’arrivo dei soldati russi a Bucha. Ci sarebbe stata una prima offensiva nelle zone centrali del Paese, in particolare Kiev, adottando successivamente una strategia di spostamento verso le città di periferia. Proprio qui avrebbero preso in breve tempo il controllo.
Un esempio è proprio la città di Bucha al centro di gravi crimini commessi contro la popolazione. Occupazione durata un solo mese e poi fuga russa per la controffensiva dei militari ucraini, giunti nuovamente qui per scacciare il nemico. Gravissime le denunce, con tanto di video.
Sono bastati circa 30 giorni per lasciare morte e devastazione in tutta la città di Bucha. Militari sempre pronti a colpire e centinaia di cittadini costretti a fuggire per evitare di perdere la vita. Le immagini mostrano tanti crimini di guerra avvenuti da quando è iniziata la guerra in Ucraina lo scorso mese di febbraio. Il video è stato realizzato grazie al lavoro di Associated Press, Situ Research e la trasmissione investigativa di PBS dal nome Frontline.
I network hanno visionato tantissime ore di video emersi dai filmati registrati da telecamere a circuito chiuso, così come intercettazioni telefoniche fra familiari e militari della Russia. Ci sarebbero anche centinaia di testimonianze relative a testimoni o sopravvissuti che hanno raccontato i terribili momenti vissuti. Proprio il lavoro è servito per realizzare un documentario che mostra gli orrori del conflitto, nonché identificare i responsabili dei crimini di guerra.
Uno dei primi casi è accaduto a Yablunska Street, una delle vie principali che collega diverse zone della città. Il lavoro investigativo ha permesso di realizzare una mappa in 3D per spiegare dove siano stati trovati i corpi senza vita di circa 450 persone fra bambini, uomini e donne. Le immagini hanno mostrato cittadini morti in maniera violenta.
Carri armati in strada e tensione palpabile fra le vie di Bucha, luogo diventato improvvisamente teatro di gravi azioni criminali. Bastava anche un minimo sospetto, relativo alla presunta scelta di combattere con l’esercito ucraino, per essere torturato e ucciso in strada.
Caccia al presunto traditore, da qui le testimonianze di chi ha visto con i propri occhi gli orrori della guerra. Persone picchiate, torturate e uccise nei cortili per mano delle forze militari russe. Le storie sono tante e quella di Skyba è una testimonianza forte. Colpito da un proiettile al fianco, ha inscenato di morire per evitare di subire un altro colpo di fucile e perdere così la vita.
“Ho sentito il proiettile trapassare il mio fianco, sono caduto senza muovermi. Ho fatto finta di essere morto. Sono andati in giro per finire i feriti, da qui la scelta di non accennare il minimo movimento, avrebbe significato morte certa e una pallottola in testa“, ha spiegato SKyba visibilmente scosso per quanto vissuto.
“Nascondimi le armi, credo che sto impazzendo. Ho ucciso così tanti civili“, annuncia un militare russo parlando probabilmente con qualche familiare al telefono. La responsabile delle violenze sarebbe la 76esima divisione, così come i generali Chubarykin e Chaiko. Gravissime le accuse a loro carico per i crimini commessi contro i civili.
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