Pensioni, il Bonus Maroni fondamentale nella prossima Legge di Bilancio: il testo approvato da Giorgia Meloni vede anche questa misura.
La Legge di Bilancio tiene ancora banco sul tema delle pensioni. Giorgia Meloni ha le idee chiare e sembra disposta a cambiare gli standard degli ultimi anni: nasce quota 103, la possibilità di congedarsi andando in pensione con 62 anni di età e 41 di contributi. C’è grande disparità di opinioni. La misura appare divisiva.
In tal caso si aggiunge anche il Bonus Maroni a rendere ancor più accesa la discussione. Il noto politico, infatti, recentemente scomparso, era balzato alle cronache per la misura introdotta nei suoi anni di Governo. Il provvedimento torna attuale come possibilità di contenere la spesa pensionistica. Nella fattispecie, la misura prevede la possibilità di rinunciare – ancora per un po’ – alla pensione per avere un incentivo nello stipendio pur conservando la maturazione contributiva accumulata.
Pensioni, il Bonus Maroni torna in auge: cos’è e come funziona
Un prolungamento vero e proprio a fronte di una ricompensa da stabilire: il Governo in tal senso sembra essere disposto a mettere sul piatto il 10% in più. Rialzo che suona come un “contentino” secondo le parti sociali che ammoniscono: “In questo modo non solo non c’è ricambio, ma si affaticano le risorse già esistenti”. Lavorare di più dovrebbe – secondo i sindacati – essere possibile senza gravare ulteriormente nelle tasche degli italiani: la contromisura, in altre parole, non è ritenuta sufficiente.
Anche se c’è il proposito di contenere le spese pensionistiche. Diatriba ancora accesa che animerà lo scontro di piazza delle prossime settimane: contrapposizione a livello dialettico, poichè le opposizioni assicurano “Sarà una manifestazione in piena Democrazia, senza alcun accenno di esaltazione o impeto, come impone la società civile”.