L’omicidio di Javier Alfredo Miranda Romero avvenuto a Genova si contorna di nuovi particolari: la testimonianza di Evaristo Scalco a distanza di giorni dal delitto. Tutti i dettagli.
Evaristo Scalco è il marinaio e maestro d’ascia accusato del delitto del 41enne morto a causa di una freccia che lo ha colpito all’altezza del torace. A distanza di giorni dal delitto è stato ascoltato l’uomo originario della provincia di Varese. A suo carico pende l’accusa di omicidio volontario con possibile aggravante per l’odio razziale.
L’autore del delitto ha parlato per oltre un’ora e mezza con il magistrato di turno, fornendo la propria versione dei fatti. Ad ascoltare la testimonianza erano presenti il pubblico ministero Arianna Ciabattini e il giudice per le indagini preliminari Matteo Buffoni. L’uomo ha spiegato quanto accaduto nel centro storico di Genova.
Omicidio Genova, l’interrogatorio di Evaristo Scalco | Cosa ha detto dopo la morte del 41enne
Scalco ha parlato dei momenti concitati precedenti e successivi alla morte dell’uomo. “Non ricordo di aver pronunciato frasi contro gli stranieri, quando ho capito la gravità del fatto sono salito in casa a prendere un asciugamano. Li ho visti urinare e ho perso la testa, sinceramente non ricordo di avergli urlato frasi razziste ma li ho visti orinare davanti al cancello di casa e ho preso l’arco per intimidirli, non sono un violento“, ha ribadito l’uomo durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto.
Il delitto di Javier Alfredo Miranda Romero è avvenuto durante la notte fra l’1 e il 2 novembre in un vico del centro storico di Genova. L’interrogatorio è avvenuto nel carcere di Marassi dove attualmente si trova Evaristo Scalco. L’artigiano e marinaio si sarebbe detto dispiaciuto per quanto accaduto, dichiarando di “non ricordare alcuna frase contro gli stranieri“.
Killer con arco e frecce: altri dettagli
L’uomo ha dichiarato di non essere una persona violenta e di essere grande appassionato di archi. Al gip e al pm ha infatti raccontato di aver praticato la disciplina sportiva durante raduni e manifestazioni. Intanto il racconto dell’uomo mostrerebbe delle differenze rispetto a testimonianze e immagini emerse da alcuni video.
L’uomo avrebbe dichiarato di essere sceso per soccorrere la vittima, i testimoni avrebbero invece parlato di una persona che ha rincarato la dose contro il 41enne e l’amico presente al momento della tragedia. Scalco era giunto a Genova per trasferire una barca da Malta, una delle ipotesi sarebbe l’assunzione di alcol in grandi quantità prima del delitto.