Una decisione assurda quella presa dal giudice per le indagini preliminari per la morte di Miriam Ciobanu. Il guidatore che ha investito la ragazza uccidendola sarà libero. Lo sdegno della famiglia
Alessandro Giovanardi ha ucciso, investendo con la propria macchina, Miriam Ciobanu e per questo non verrà punito con il carcere. Il pirata della strada era in carcere da martedì 1° novembre con l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’effetto di alcol e sostanze stupefacenti. Ora, a distanza di appena tre giorni, l’investitore sarà libero.
Il giudice per le indagini preliminari Cristian Vettoruzzo ha così accolto le richieste del pm Mara De Donà che nei confronti dell’imputato aveva chiesto l’obbligo di dimora nel comune di residenza e il divieto di uscire di casa nelle ore notturne. Sull’asfalto rimane il segno di una lunga frenata. Miriam Ciobanu aveva solo 22 anni quando, mentre camminava a piedi, è stata travolta da un’auto lungo la provinciale a Paderno di Pieve di Grappa, nel trevigiano.
Alla guida c’era Alessandro Giovanardi, un coetaneo che correva ad alta velocità sotto l’effetto di alcol e cannabis dopo una festa di Halloween trascorsa con degli amici in un locale. Lei, invece, stava rientrando a casa dai genitori dopo aver litigato con il fidanzato. Una tragedia, l’ennesima che avviene sulle strade italiane.
Miriam Ciobanu investita, il Giovanardi è libero | La decisione assurda del giudice
Ha creato indignazione la decisione presa dal giudice per le indagini preliminari dopo che Alessandro Giovanardi, l’uomo che la notte di Halloween, ha travolto uccidendo la 22enne Miriam Ciobanu con la propria automobile. L’investitore non sconterà la sua pena in carcere ma sarà libero. Torna a casa ma dovrà seguire alcune disposizioni: non potrà uscire tra le 19.30 della sera e le 5.30 del mattino.
Il gip ha concesso a Giovanardi anche una deroga che gli permetterà di andare al lavoro. Il Procuratore di Treviso Marco Martani, ha dichiarato che “le misure precauzionali fanno riferimento solo ad alcune prescrizioni che sono il pericolo di fuga, l’inquinamento delle prove e la pericolosità sociale”. Il giovane di 23 anni che ieri sera è uscito dal carcere di Santa Bona per raggiungere la propria dimora, dal momento dell’incidente ha sempre collaborato e ha risposto a tutte le domande, ribadendo di non aver visto Miriam sulla strada.
Al giudice per le indagini l’imputato ha detto: “Ho sentito il botto sul cofano e ho frenato. Solo allora mi sono reso conto di quello che era successo. Non mi sentivo ubriaco, anzi stavo bene. Lì la strada è leggermente in discesa ed è facile accelerare. La ragazza stava in centro strada, in più vestita di nero. Il tratto era privo di illuminazione pubblica”. L’avvocato di Giovanardi, Luca Milano, ha fatto sapere che il suo assistito non aveva assunto droghe quella sera ma avrebbe fumato solo il pomeriggio del giorno prima.
Miriam, i social condannano investitore 23enne e il fidanzato
Anche se Alessandro Giovanardi è libero, le polemiche sui social sono aspre e lo condannano duramente. Ad essere “condannato” socialmente anche il fidanzato della vittima, Tommaso Dal Bello. L’accusa per lui è di superficialità per non aver fermato la fidanzata e averla, invece, lasciata libera di andarsene lungo quel tratto di strada non illuminato.
Non sono servite le spiegazioni pubbliche date da lui e dal fratello Luca i quali hanno invece raccontato di aver tentato in ogni modo di farle cambiare idea e di averla inseguita in auto. Si sono espressi anche i genitori di Miriam. Il papà Giovanni, detto Jon, ha criticato il fatto di non aver ricevuto nessuna telefonata da parte del fidanzato della figlia né dal fratello di quest’ultimo in segno di rispetto dopo quello che era accaduto.
Mentre la madre della 22enne, Adriana, è intervenuta direttamente sui social spiegando che il ragazzo ha assunto un comportamento ipocrita dopo l’incidente. Parole dure e crude che vanno a intensificare tutta la rabbia per la perdita assurda della figlia Miriam e l’impunibilità del guidatore che continuerà a trascorrere la sua vita come nulla fosse.