La morte di Miriam Ciobanu ha sconvolto tutti, adesso emerge un’altra novità: il giovane accusato dell’omicidio stradale è fuori. La dura replica del padre della ragazza.
Giovanni Ciobanu ha parlato dopo quanto avvenuto alla figlia Miriam che ha sconvolto tutti. Il padre ha commentato le ultime vicende riguardanti la morte della giovane uccisa da un’auto guidata da Alessandro Giovanardi. Le sue parole sono forti e arrivano dopo la decisione della misura cautelare con obbligo di dimora.
Il 23enne è accusato di omicidio stradale e attualmente ha il divieto di uscire di casa fra le ore 20 e le 6 del mattino successivo. L’uomo ha parlato di quanto accaduto a Pieve del Grappa, in provincia di Treviso, con la morte della figlia avvenuta nel cuore della notte dopo l’impatto fatale.
Miriam Ciobanu, il padre Giovanni arrabbiato dopo la vicenda
Il padre di Miriam Ciobanu ha parlato di quanto avvenuto alla figlia 22enne. “Al ragazzo che ha ucciso Miriam è già stata ridata la libertà, può fare una vita normale. Io sono stato all’obitorio oggi a vedere mia figlia, lui se la spassa“, ha spiegato il padre della ragazza morta. Giovanardi è stato trovato positivo a sostanze stupefacenti e alcol.
Nel frattempo il gip di Treviso, dopo aver accolto le richieste della Procura, ha confermato l’arresto del giovane. Miriam è stata travolta nel cuore della notte in un tratto buio e senza marciapiede dopo aver avuto un litigio con il fidanzato. Intorno alle ore 4 della notte fra l’1 e il 2 novembre l’impatto violento con il suv guidato da Giovanardi. Nulla da fare per la ragazza che è morta.
Funerale programmato
Il giovane ha invece dichiarato di non essersi accorto della sagoma della ragazza. L’accusa non avrebbe chiesto la custodia cautelare in carcere, parlando di non pericolo di fuga, alterazioni degli elementi per provare quanto accaduto, così come la reiterazione del reato. Nel frattempo i funerali si terranno lunedì 7 novembre 2022 alle ore 15 presso la chiesa di Fonte (Treviso) dove la giovane viveva con la famiglia.
“Non ce l’ho con nessuno mi chiedo solo se per caso quel giudice abbia una figlia. Hanno rimandato a casa una persona che, ubriaca e drogata, guidava una macchina a forte velocità: è come se avesse avuto in mano un’arma. Sono deluso, mi sento trattato come una bestia. Oltre al fatto della giustizia, mi sento umiliato da questa decisione. Si poteva almeno aspettare che fossero celebrati i funerali“, ha spiegato il padre di Miriam.