La legge anti rave party sarà corretta nella conversione in Parlamento: Forza Italia annuncia emendamenti per modificarne il testo. Meloni rivendica la norma ma nella maggioranza si aprono le prime crepe.
Dopo le polemiche il Governo Meloni abbassa il tiro e apre alle modifiche della norma sui rave party. Revisione possibile, probabilmente la legge, nella sua conversione in Parlamento, cambierà. L’opposizione ha promesso battaglia ma la Premier dovrà guardarsi anche dalla sua maggioranza.
Per non prevedere l’arresto immediato e le intercettazioni telefoniche molto probabilmente verranno abbassati i massimi edittali delle pene da sei a quattro anni. E quasi sicuramente sarà circoscritta la fattispecie, così da renderla non applicabile, come invece sarebbe possibile se il testo rimanesse immutato, ad una qualsiasi “invasione di edifici”, come ad esempio nel caso di occupazione di una scuola, ma solamente nel caso di organizzazione di rave. Per restringere l’applicabilità della legge si indicherà come oggetto della norma i “raduni musicali non autorizzati” o si subordinerà, come ieri ha detto la stessa Meloni, allo “spaccio e uso di droghe”.
Legge anti-rave, revisione e passi indietro: le perplessità di Forza Italia
Proprio ieri Giorgia Meloni è tornata a difendere il decreto sui social. “Rivendico la norma – ha scritto la Premier – ne vado fiera”. Perché dopo anni di “Governi che hanno chinato la testa di fronte all’illegalità“, con questo provvedimento “l’Italia non sarà più maglia nera in tema di sicurezza”.
Allo stesso tempo però Meloni ha rassicurato che la legge riguarderà “soltanto i rave” e ha chiesto ai suoi di lavorare per le modifiche in Parlamento. La questione a questo punto diventa politica, con Forza Italia non ha avuto paura di esternare significative perplessità sul testo della norma. Come ha sottolineato ieri a Metropolis il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, parlando di “pena spropositata” e “genericità del decreto”.
Decreto rave: la conversione decisa dal Governo Meloni
Saranno dunque i parlamentari di Forza Italia a presentare gli emendamenti, e con l’opposizione ricompattata dalla norma sui raduni abusivi il Governo rischia già di andare sotto (certamente in Senato). Al momento è prevista solo la presentazione del disegno di legge di conversione, con conseguente assegnazione del testo alla Commissione Affari costituzionali ma per il Governo Meloni la strada che attende il provvedimento rischia di diventare più pericolosa del previsto.