L’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk e la cacciata del vecchio CdA è stata la notizia della settimana negli Stati Uniti. Tuttavia alcuni annunci fatti sul social blu da parte del neo proprietario stanno allarmando utenti e autorità inquirenti.
Non solo la spunta blu e il pagamento di 8 euro al mese, ma anche il reintegro, attraverso un percorso controllato, dei profili estromessi in passato e l’introduzione di video a pagamento. In pochi giorni il fondatore di Tesla sta nuotando controcorrente e rivoluzionando il pianeta Twitter. Ma non solo.
Al livello di Deep State quello che si sta cercando di capire è a cosa punti Musk. Ma anche quale sarà la sua remunerazione e quella dei suoi soci nell’operazione, perlopiù banche. Le autorità sarebbero intenzionate a indagare sul flusso di finanziamenti di cui sta beneficiando il patron di Twitter.
Twitter: quali sarebbero gli obiettivi di Elon Musk
L’uomo più ricco del mondo ha incassato circa 25 miliardi di dollari dai suoi finanziatori e adesso si appresta ad aprire il social all’universo modo senza l’applicazione di censure. Ma anche mettendolo in condizioni di generare maggiori profitti. Non sfugge infatti che Elon Musk sia intervenuto nell’operazione con 21 miliardi di dollari (equity commitment). L’imprenditore, reduce dall’aver fornito all’Ucraina il segnale satellitare grazie all’impiego dei suoi potenti mezzi, può contare finanziariamente su Tesla, Space X e su The Company. Oltre ad un patrimonio personale da capogiro; diversificato in molteplici criptovalute.
Su Elon Musk indagano le autorità
La stratosferica acquisizione di Twitter ha messo più di una pulce nell’orecchio alle autorità americane. La Sec, che si occupa di Borsa, ha ripetutamente chiesto chiarimenti rispetto alle oscillazioni del titolo, che durante il monitoraggio sarebbero sembrate particolarmente sensibili alle esternazioni del magnate. In gioco ci sarebbero fattori molto più importanti che non quelli esclusivamente trattati entro il perimetro finanziario. A destare preoccupazioni sarebbero le implicazioni per la sicurezza nazionale e i legami di Musk con alcuni finanziatori ritenuti pericolosi.
Per questo motivo si sarebbe chiamato in causa anche il Comitato per gli investimenti esteri negli USA (Cfius). L’ente rientra nelle competenze del segretario del Tesoro. Ne fanno parte anche membri dei dipartimenti di Stato, Difesa, Commercio, Giustizia, Energia e Sicurezza interna. A puntare il dito sarebbe stato un politico democratico: Chris Murphy. Nel mirino ci sarebbe un investimento di 1,9 miliardi di dollari del principe saudita Alwaleed bon Talalh. Al vaglio anche possibili collegamenti con Russia, Cina, Quatar. In ultimo, l’endorsement a favore del magnate sudafricano da parte di Trump, non lascerebbe tranquillo il sonno dei democratici. “Sono molto felice che Twitter ora sia in buone mani e non sarà più guidata da lunatici radicali di sinistra e maniaci che davvero odiano il nostro paese”, ha commentato l’ex presidente Usa.