La discussa misura del Reddito di Cittadinanza, bandiera del M5S, verrà sostituito con un analogo provvedimento targato Meloni: nasce il Reddito di Sussistenza. Ecco i dettagli.
Nonostante i roboanti annunci sull’abolizione del Reddito di Cittadinanza, la sua erogazione potrebbe ancora sopravvivere a causa del poco tempo a disposizione per intervenire sulla Legge di Bilancio.
In ogni caso la misura per eccellenza del M5S avrebbe il tempo contato. A sostituire il sussidio che ha spinto Luigi Di Maio ad affermare la scomparsa della povertà in Italia, potrebbe essere il Reddito di Sussistenza. Ecco di cosa si tratta e in cosa di differenzia dal suo predecessore.
Reddito di Cittadinanza: sostituito dal Reddito di Sussistenza?
Dunque ci siamo, il Reddito di Cittadinanza starebbe per lasciare spazio al Reddito di Sussistenza. Nelle previsioni del governo il nuovo sostegno per chi è privo di reddito consentirebbe la limitazione della platea dei beneficiari e la modifica di alcuni aspetti peculiari. Di fatto la necessità di riconoscere un sussidio a chi ne avrebbe bisogno rimane un punto fermo e una priorità anche per l’esecutivo di centrodestra. Cambierebbero invece i soggetti destinatari. Quindi famiglie in difficoltà economica e persone non in grado di lavorare. Inoltre un’altra novità potrebbe riguardare la sostituzione del soggetto erogatore del reddito, individuato finora nell’INPS. In proposito si penserebbe agli Enti Locali. Ai Comuni in particolare, in modo da imprimere la capacità di verificare le reali condizioni dei percettori.
Reddito di Sussistenza: come funzionerà?
E’ ancora presto per sbilanciarsi sul funzionamento del Reddito di Sussistenza. La misura è ancora tutta da scrivere. Secondo alcune indiscrezioni occorrerà prima censire le famiglia che si trovano in disagio economico e che l’adozione urgente del provvedimento potrebbe cagionare. I tempi per lavorarci su sarebbero molto stretti, dal momento che il 30 novembre bisognerà inviare a Bruxelles la Legge di Bilancio valida per il 2023. Di fatto il Reddito di Cittadinanza potrebbe pertanto sopravvivere ancora per tutto il nuovo anno, venendo infine meno solo nel 2024.
Al momento il Reddito di Sussistenza lascerebbe supporre a un beneficio economico a famiglie e persone che vivono in effettivo disagio economico, acclarato dall’accertamento delle motivazioni ostative che impedirebbero la possibilità di lavorare. Non è un mistero che il presidente del Consiglio italiano abbia più volte indicato l’accantonamento di importanti risorse in favore delle aziende nel tentativo di agevolare le assunzioni. Ciò a cui si sarebbe pensato sono gli incentivi all’occupazione. Non è da escludere neppure una modifica in corso del Reddito di Cittadinanza, soprattutto con riferimento al rifiuto della prima offerta di lavoro. Possibilità consentita oggi per i primi 18 mesi. A questo proposito risulterebbero circa 660 mila assistiti impiegabili già a partire da domani. Attorno a loro l’esecutivo Meloni si starebbe muovendo per “prosciugarli la palude” tutt’intorno; magari trovandogli un’occupazione. Per esclusione il Reddito di Sussistenza riguarderebbe solo anziani, invalidi e famiglie in gravi condizioni di indigenza.