La guerra in Ucraina passa anche dagli accordi su questioni importanti come il grano: adesso il rischio con la Russia è concreto. Cosa sta accadendo.
L’ambasciatore Sergey Razov ha accusato l’Italia di aver mandato in Ucraina soldati oltre che armi. Le accuse sono arrivate durante un intervento al canale Oval media. La stessa ambasciata ha invece successivamente precisamente che Razov parla di rifornimenti di “cannoni e non di militari“.
Il Cremlino ha intanto sospeso “a tempo indeterminato l’attuazione dell’accordo sull’esportazione dei prodotti agricoli in partenza dai porti ucraini“, si legge in una nota ufficiale. Nulla da fare per quanto siglato lo scorso luglio in Turchia con la mediazione dell’Onu. Di fatto questa decisione aveva permesso il passaggio in sicurezza di milioni di tonnellate di grano mediante il Mar Nero.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha programmato un voto per mercoledì 2 novembre 2022 in merito alla commissione che dovrebbe indagare sulle accuse russe rivolte all’Ucraina e agli Stati Uniti. Si parla di presunte “attività biologiche militari“, da qui la decisione di verificare eventuali violazioni della convenzione che ne vieta invece l’utilizzo. A riportare la notizia è l’agenzia Associated Press.
Le navi cariche di grano sono partite dall’Ucraina martedì 1 novembre 2022, nonostante la Russia abbia sospeso la sua partecipazione all’accordo mediato dalle Nazioni Unite. Ciò dovrebbe garantire il passaggio sicuro, in tempo di guerra, di forniture alimentari destinate a parti del mondo che lottano contro la fame.
Ma nonostante le navi cariche di grano abbiano lasciato l’Ucraina questa settimana, le Nazioni Unite hanno annunciato che tali navi non avrebbero viaggiato mercoledì, sollevando timori per il futuro dell’iniziativa. Ad annunciarlo è Amir Abdulla, coordinatore per l’accordo delle Nazioni Unite. “Prevediamo che le navi cariche salperanno giovedì“, ha ribadito su Twitter. Cresce comunque la preoccupazione.
Volodymyr Zelensky ha ribadito nel consueto videomessaggio notturno che il mondo debba reagire alle offensive militari della Russia. “Ho avuto una chiamata con il presidente francese Emmanuel Macron. L’ho ringraziato per il sostegno già fornito e informato dei nostri bisogni urgenti, soprattutto in difesa. Ci deve essere uno scudo aereo per l’Ucraina. Oggi è stato detto chiaramente. Abbiamo concordato di tenere due eventi molto importanti. Il primo è a dicembre in Francia. Il soggetto copre tutte le sfide dell’inverno: dall’energia alla finanza, dalle armi alla protezione del cielo. E il secondo evento è convocare gli affari della Francia e aiutare l’Ucraina“, ha commentato Zelensky.
Intanto Kadri Simson, commissario europeo per l’energia, ha visitato Kiev per verificare i danni causati dai bombardamenti russi. “Abbiamo discusso dell’iniziativa di creare tale format, che, come un Ramstein militare, funzionerà per il bene della nostra sicurezza comune, ma precisamente in ambito energetico. Qualcosa come un Ramstein energetico – fondi, supporto tecnico, trasformatori, generatori, vettori energetici – questo è ciò che è vitalmente necessario per la nostra difesa. Faremo di tutto per dare elettricità e calore alla gente quest’inverno. Gloria a tutti coloro che lavorano per avvicinare la nostra vittoria“, ha concluso il presidente dell’Ucraina.
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