Le telefonate choc della strage di Halloween | La polizia di Seul fa mea culpa

È polemica dopo la strage di Halloween di Seul. La polizia avrebbe sottovalutato e ignorato 11 telefonate di richieste di soccorso, prima ancora che scoppiasse il caos definitivo.

Alcune delle chiamate sono scioccanti, con le persone al telefono che chiedevano aiuto consapevoli che da lì a poco sarebbero rimaste schiacciate dalla folla.

Strage di Seul

Erano le 18.34 di sabato scorso quando una chiamata al 112, il numero d’emergenza della polizia sudcoreana, già segnalava la pericolosità del vicolo vicino all’Hotel Hamilton di Itaewon, il distretto della movida di Seul, sollecitando un intervento. L’ultima richiesta d’aiuto, delle 22.11, pochi minuti prima della strage di Halloween, si concludeva con un drammatico “penso che resterò schiacciato“.

Il capo della polizia nazionale Yoon Hee-keun si è assunto la responsabilità della tragedia, parlando in un’audizione parlamentare di “11 chiamate d’emergenza” ricevute, di cui sono state diffuse le trascrizioni.

Strage di Halloween, pubblicate le telefonate di emergenza arrivate ore prima del caos

Nelle score ore sono arrivate le scuse del ministro degli Interni, il mea culpa del capo della polizia e i tabulati delle 11 chiamated’emergenza arrivate ore prima del massacro e ignorate dalle forze dell’ordine hanno tracciato lo scenario di una strage annunciata.

Una strage che poteva essere evitata, salvando la vita di 156 giovanissimi. Una telefonata al 112, il numero d’emergenza della polizia sudcoreana, già alle 18.34 segnalava l’estrema pericolosità del vicolo vicino all’Hotel Hamilton di Itaewon, sollecitando l’intervento degli agenti. Era quindi stata denunciata con largo anticipo la criticità dell’abnorme afflusso di gente e la calca che si andava formando: “In quel vicolo la gente che va su e giù sembra molto precaria. Le persone non possono scendere e gli altri continuano a essere spinti verso l’alto, sembra che la gente possa restare schiacciata da un momento all’altro. Sono appena uscito, c’è così tanta folla, penso sia necessario il controllo della polizia“.

L’ultima richiesta d’aiuto, delle 22.11, pochi minuti prima dell’inizio della strage, si concludeva con un drammatico presagio: “Penso che resterò schiacciato, c’è panico“. Per 11 volte l’operatore aveva rassicurato sull’arrivo immediato della polizia, giunta invece in massa solo a disastro avvenuto. Il ministro dell’Interno e della Sicurezza, Lee Sang-min, ha chiesto perdono per la tragedia: “In qualità di ministro delle autorità competenti, porgo le mie umili scuse alle persone per l’incidente“, ha detto in una sessione parlamentare.

Ma è toccato al capo della polizia nazionale Yoon Hee-keun farsi carico della piena responsabilità, in una conferenza stampa al mattino e nell’audizione parlamentare del pomeriggio. “È stato confermato che c’erano più segnalazioni d’emergenza al 112 che lanciavano l’allarme per la gravità della situazione sulla scena subito prima dell’incidente“, ha detto Yoon, aggiungendo con tono burocratico che “si ritiene che la risposta sul campo rispetto alla gestione delle chiamate d’emergenza sia stata insufficiente“.

I tabulati e le trascrizioni delle 11 telefonate sono stati messi a disposizione dei parlamentari, finendo poi ai media.

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