Una nuova mazzata è in arrivo per i consumatori. Dopo i rincari di energia e cibo, un altro settore potrebbe condizionare i portafogli italiani.
Secondo il Codacons anche gli operatori di telefonia hanno avviato delle procedure per comunicare aumento di tariffe e pressi dei loro prodotti.
I costi di energia elettrica e gas rischiano di far chiudere aziende e mettere alle strette milioni di famiglie italiane. Anche per questo la fiducia dei consumatori registra ad ottobre “un crollo verticale e raggiunge i livelli più bassi degli ultimi 9 anni“. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi dall’Istat.
“Caro-bollette e inflazione alle stelle affossano la fiducia e le aspettative di famiglie e imprese, un dato particolarmente pericoloso perché avrà effetti diretti sui consumi – spiega il presidente Carlo Rienzi -. In un clima di scarsa fiducia, infatti, i cittadini saranno portati a rimandare al futuro gli acquisti, con conseguenze negative per commercio, industria ed economia nazionale“.
Ricari telefonici, il grido d’allarme del Codacons
Ma lo stesso Codacons lancia un nuovo grido d’allarme, questa volta diretto ai rincari di un altro settore, quello telefonico, che si appresta a colpire le tasche degli italiani.
Si tratta di #rincari mai visti prima in #Italia, e che incidono come un macigno sulle tasche delle #famiglie.https://t.co/02ywXUuHAG
— Codacons (@Codacons) October 30, 2022
Negli ultimi giorni diverse società avrebbero iniziato a inviare ai propri clienti avvisi di modifica delle condizioni contrattuali, sia per telefonia fissa che mobile. Aumenti che in alcuni casi arriverebbero fino a 5,99 euro al mese che all’anno si trasformerebbero in 72euro in più da pagare.
“Le società, appellandosi alle mutate condizioni del mercato e all’esigenza di garantire un adeguato livello del servizio, stanno modificando in ordine sparso le condizioni economiche applicate ai propri clienti, disponendo aumenti che vanno da pochi centesimi di euro fino a quasi 6 euro al mese” afferma il Codacons nel suo comunicato.
Aumenti che riguardano, come nel caso di Windtre, per esempio, l’invio delle fatture non fiscale cartacee che subiranno un rincaro di 1 euro. Sempre Windtre ha in piano aumenti fino a 5,99 euro al mese per alcune servizi di rete fissa. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Vodafone “A partire dal primo rinnovo successivo al 13 Novembre 2022, il costo di alcune offerte di Rete Sicura mobile aumenterà di 0,99 euro o 0,50 euro al mese in base all’offerta” ha avvertito nelle scorse settimane la compagnia che prevede, inoltre, un aumento di alcune offerte di rete fissa di 1,99 euro al mese.
Aumenti anche per le altre compagnie, come Tim e Fastweb. Quest’ultima “A partire dall’1 Novembre 2022 alcune offerte di rete mobile verranno sostituite con offerte attualmente disponibili per i nuovi clienti” fa sapere Fastweb “Tale variazione implica che su alcuni clienti il costo potrà aumenterà di un importo incluso tra 0,05 euro/mese e 3,00 euro/mese“. Una situazione che non cambia se si guarda in casa Tim “A partire dal 1 settembre 2022, per le mutate condizioni di mercato, Tim modifica il prezzo mensile di alcune offerte mobili per Clienti Ricaricabili” comunica l’azienda. “In particolare, dal primo addebito successivo al 1 settembre 2022, per tali offerte verrà applicato un incremento del costo mensile fino a 2€ (IVA inclusa), variabile in funzione della specifica offerta attiva sulla linea del cliente“.
Una situazione che stringe ancora di più il cappio al collo delle risorse dei consumatori italiani. Contro il comportamento delle aziende si è espresso Il presidente dell’associazione Carlo Rienzi “Rincari che arrivano a sfiorare in alcuni casi i 72 euro all’anno. Incrementi che, secondo le società telefoniche, sarebbero da attribuire all’attuale situazione economica, ma che a nostro avviso non appaiono proporzionati ai maggiori costi realmente in capo agli operatori, e sembrano più una strategia di marketing tesa ad aumentare le loro casse“.