Approvato in CdM il decreto legge anti-Covid. Come annunciato il governo Meloni svolta e adotta un approccio assai diverso rispetto all’esecutivo Draghi. Importanti novità rispetto alla precedente normativa: ecco le principali cose da sapere.
Entrerà in vigore il 1° novembre 2002 la nuova normativa anti-Covid. A darne notizia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi dopo il CdM.
Accanto al Primo Ministro anche i titolari di Giustizia, Interni e Sanità: Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Orazio Schillaci. I provvedimenti adottati denotano una discontinuità con la precedente normativa sanitaria, ma anche qualche punto di contatto.
Normativa anti-Covid 19: cosa cambia e cosa rimane
Nel decreto di legge approvato in CdM si anticipa la scadenza fissata al 31 dicembre per lo stop all’obbligo per il personale sanitario di vaccinarsi contro il Covid-19. La misura sarà valida per i medici e tutto il personale del comparto sanitario. Restano invece confermate le disposizioni in materia per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine (dpi) negli ospedali e delle Rsa. Il presidente del Consiglio ha definito il decreto appena varato “molto importante e simbolico”.
“Gli operatori della sanità erano gli unici per i quali era prevista l’obbligatorietà vaccinale, abbiamo deciso di anticipare la fine dell’obbligo a domani perché ci consente di prendere 4 mila persone ferme e metterle al lavoro, in un momento di grave carenza di organico”, ha dichiarato Meloni. In vigore dunque la nuova ordinanza del neo Ministro della Sanità Orazio Schillaci. Rinnovato l’obbligo mascherine previsto in scadenza oggi 31 ottobre, sul quale la presidente Meloni ha detto di aver “letto notizie di ogni genere che non corrispondevano a verità”. Accanto alle disposizioni sanitarie sono stati stabiliti anche il sì all’ergastolo ostativo e le misure sui Rave party. Chiusa anche la partita sulla nomina di viceministri e sottosegretari. Al riguardo sono giunte critiche dall’opposizione.