Alle 16.36 Giorgia Meloni esce dal suo ufficio di Palazzo Chigi. A piedi. pochi metri per carità la separano dalla sala dove si terrà la conferenza stampa programmata in seguito al primo Cdm esecutivo da quando il presidente di FDI è diventata anche presidente del Consiglio. “Nomina sottosegretari e primo decreto legge”, queste le primissime parole di Giorgia Meloni appena dà avvio al Consiglio dei ministri.
E prima ancora di salutare i colleghi di governo presenti in conferenza, Nordio, Piantedosi, Schillaci e il sottosegretario Mantovano legge la lunga lista, con le caselle tutte al proprio posto. Scelti anche i viceministri che però verranno formalmente nominati successivamente.
Esteri: Giorgio Silli e Maria Tripodi; agli interni Emanuele Prisco, Wanda Ferro, Nicola Molteni. Giustizia: Andrea Delmastro, Andrea Ostellari. Difesa: Isabella Rauti e Matteo perego. Economia: Lucia Albano, Federico Freni e Sandra Savino. Mise: Fausta Bergamotto, Massimo Bitonci. Mite:Claudio Barbaro. Agricoltura: Patrizio La Pietra e Luigi D’ Eramo. Infrastrutture e trasporti: Tullio Ferrante. Lavoro e politiche sociali: Claudio Durigon. Istruzione: Paola Frassinetti. Università e ricerca: Augusta Montaruli. Cultura: Gianmarco Mazzi, Lucia Borgonzoni e Vittorio Sgarbi. Salute: Marcello Gemmato. Rapporti con il Parlamento: Giuseppina Castiello e matilde Siracusano.
Sottosegretari alla presidenza del Consiglio: Alessio Butti (innovazione) Giovan Battista Fazzolari (attuazione del programma) Alberto Barachini (Editoria) Alessandro Morelli (cipe)
A otto segretari verrà attribuita la delega di viceministro nei prossimi giorni, come annunciato dallo stesso presidente del Consiglio, ma la decisione è stata già assunta: agli Esteri Edmondo Cirielli (FDI), alla Giustizia Francesco Paolo Sisto (FI), al ministero delle imprese Valentino Valentini (FI), all’Ambiente Vannia Gava (Lega), alle Infrastrutture e Trasporti Galeazzo Bignami (FDI) ed Edoardo Rixi (Lega), al Lavoro e Politiche sociali Maria Teresa Bellucci (FDI).
Non solo la nomina dei sottosegretari, ma anche un unico decreto nel quale i principali temi anticipati alla vigilia del Cdm sono stati contenuti e trattati: Covid, Giustizia, Rave party.
Carcere ostativo: “Avevamo promesso velocità, siamo stati veloci” – ha detto durante la conferenza stampa la neo premier “Questa mattina abbiamo proceduto ad approvare un primo decreto che ritengo molto importante. nella relazione fatta alle Camere ho ricordato la lotta alla criminalità organizzata. Sono fiera che il primo provvedimento di questo governo contenga una iniziativa che va in questo senso“. “Abbiamo accolto l’indicazione della Consulta – ha voluto precisare il ministro della Giustizia Carlo Nordio presente in conferenza stampa – “Si tratta di adeguarci alle indicazioni della Corte e anche di recepire l’indicazione data dal precedente parlamento”.
Sulla proroga della riforma Cartabia, ecco cosa detto il presidente del Consiglio “Si rischiava una paralisi del nostro sistema giudiziario e che non ci fosse certezza del diritto perchè c’era il pericolo che persone condannate potessero uscire dal carcere“. L’ex magistrato Carlo Nordio ha chiosato “Abbiamo accolto il grido di dolore di procure, gip, procure generali e Corte di Appello”.
Altrettanto attesa, sull’onda dei fatti di Modena la norma sui rave party: “Interveniamo sulla materia con una norma che prevede un reato nuovo, quello di invasione per raduni pericolosi, per evitare che si inserisse tra i reati contro il patrimonio e non per l’incolumità pubblica” , queste le parole del presidente Giorgia Meloni durante l’incontro con la stampa a Palazzo Ghigi. Il neo ministro Piantedosi ha aggiunto “Ci stavano già lavorando. I requisiti di necessità ed urgenza nascono dal fatto che l’assenza di una normativa efficacie nel nostro Paese ci rendeva particolarmente vulnerabili”.
Stop all’obbligo vaccinale. Anticipata al primo novembre, ovvero domani, la scadenza dell’obbligo di vaccinazione Covid “Il quadro epidemiologico è mutato, in particolare dai dati si vede che impatto su ospedali è limitato e c’è diminuzione dei contagi“, lo ha detto ai giornalisti durante la conferenza stampa il neo ministro alla Salute Orazio Schillaci, che ha poi aggiunto “A ciò si aggiunge la carenza del personale medico: quindi aver rimesso a lavorare questi medici non vaccinati serve a contrastare la carenza a garantire il diritto alla salute”.
Infine Giorgia Meloni chiarisce la posizione del governo sulla gestione della pandemia nel caso ci fosse una recrudescenza della malattia “Procediamo facendo le scelte in base alle cose che sono efficaci, con un’informazione molto chiara e lavorando sulla responsabilizzazione. Il Covid è diventato un tema da campagna elettorale, c’è stato un approccio ideologico”.
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