Non un pluripregiudicato qualsiasi ma Vittorio Baiocchi, storico capo ultras Inter è stato ucciso questa sera per strada a Milano. L’uomo, 59 anni, era molto conosciuto tra gli ambienti delle tifoserie. La sua morte ha provocato anche una reazione dei tifosi nerazzurri nel corso della partita Inter-Sampdoria a San Siro.
Vittorio Baiocchi è stato colpito da più colpi di arma da fuoco, non è ancora chiaro se tre o cinque mentre era in via Fratelli Zanzottera. Fatali i colpi sparati al torace. Poco prima delle 20 stava rientrando a casa per vedere l’Inter.
Baiocchi, 69 anni, dopo essere stato colpito dai proiettili è stato subito trasportato in condizione disperate all’ospedale San Carlo dove è morto in Pronto Soccorso. In base a una prima ricostruzione del fatto di sangue, il 69enne è stato raggiunto dai colpi di arma da fuoco al collo e al torace. Quest’ultimi fatali. Gli uomini della mobile di Milano e quelli della Digos che indagano sull’accaduto cercano due uomini in scooter, sarebbero gli esecutori materiali dell’agguato.
E’ stramazzato a terra in una pozza di sangue. L’allarme è stato dato da alcuni passanti. La via di quello che sembrerebbe un agguato si trova alla periferia ovest della città, nel quartiere Figino. Al momento non ci sarebbero testimonianze utili alle indagini.
Morte Boiocchi, la notizia arriva a San Siro: gli ultras dell’Inter lasciano la curva
La sua morte a subito fatto il giro della città. Boiocchi era molto conosciuto nel mondo ultrà, essendo il capo della curva dell’Inter.
La notizia è arrivata a San Siro mentre mentre era in corso la partita tra Inter e Sampdoria provocando una reazione inaspettata da parte del gruppo ultrà nerazzurro. La Curva Nord dell’Inter è rimasta in silenzio, senza esporre striscioni e intonare cori durante la partita contro la Sampdoria a San Siro, poi i Boys hanno deciso di abbandonare gli spalti – il secondo anello – durante l’intervallo.
Vittorio Boiocchi Inter: chi era lo storico capo ultras
Vittorio Boiocchi era noto alle forze dell’ordine. In passato aveva collezionato diverse condanne definitive raccolte negli anni: rapina, traffico di droga e sequestro di persona. Boiocchi aveva trascorso oltre 26 anni in carcere, l’ultima volta era stato arrestato nel 2021 dalla Squadra mobile che ora indaga sul suo omicidio.
Era stato anche raggiunto da cinque anni di Daspo a seguito degli scontri avvenuti dopo Inter-Napoli del 2018, l’occasione in cui morì l’ultras del Varese Dede Belardinelli. Lo scorso maggio la Cassazione aveva bocciato il suo ricorso, motivo per cui doveva restare a due chilometri dallo stadio durante le partite.
La Squadra mobile, diretta da Marco Calì, lo aveva arrestato, come detto, nel 2021 dopo averlo sorpreso a bordo di un’auto con una pistola, un coltello, manette, taser e una pettorina della Guardia di Finanza, tutto materiale che è poi risultato essere attrezzatura per commettere un’estorsione. Nel mondo della curva Nord degli ultras dell’Inter la figura di Boiocchi è sempre stata rispettata.