Giorgio Mulè, Vicepresidente del Consiglio, fa chiarezza sul tetto contante e affronta il tema delle pensioni: le prossime mosse del Governo.
Al lavoro il Governo Meloni, l’Esecutivo dopo l’insediamento è subito pronto ad affrontare i tempi principali dell’agenda politica. Tiene banco la questione sul tetto contante, da innalzare secondo Lega e FDI a 10.000 euro. Nello specifico il Carroccio ha presentato una proposta di legge con il plauso di Fratelli D’Italia. Non mancano le ire delle opposizioni. Conte – Movimento Cinque Stelle – parla del ritorno di “tangenti e mazzette”, parole che non rasserenano la situazione.
Gli fa eco Enrico Letta, segue a ruota Italia Viva dopo l’intemerata nei giorni scorsi in Parlamento. Giorgia Meloni alza gli scudi e sottolinea che evasione e tetto contante non sono due aspetti collegati. Smentisce la Banca D’Italia, attraverso uno studio pubblicato su Repubblica, il Presidente del Consiglio rilancia rimarcando che la proposta era stata fatta in passato anche da Padoan, quota PD, ma nessuno fece le barricate.
Giorgio Mulè, mano tesa agli anziani: pensioni minime, la riforma è possibile
Altro tipo di opposizione si aspetta si Vicepremier Giorgio Mulè, Forza Italia, che affronta la questione pensioni minime e tetto di liquidità in maniera netta. Secondo l’esponente forzista 10.000 euro di tetto sono eccessivi, l’obiettivo sarebbe quello di chiudere a 5.000.
Poi c’è la questione pensioni minime: un cavallo di battaglia azzurro che ha contraddistinto la campagna elettorale. I forzisti hanno promesso l’aumento di pensioni minime a 1000 euro. Meloni prende tempo: non è una forzatura, né tantomeno una chiusura.
Resta una questione di metodo e priorità. Innanzitutto bisogna capire come evitare lo scostamento di bilancio, il resto seguirà a ruota. In attesa della prima tranche di fondi legati al PNRR. La prima in quota Meloni. Draghi ha lasciato in eredità il Piano Ripresa e Resilienza e il tetto sul gas. Il resto sarà una battaglia aperta tra nervi, esigenze e risposte da dare agli italiani. L’atmosfera nel Paese è piuttosto tesa: Giorgia Meloni è chiamata a una prova di equilibrio e sostanza.
Mulè non solo è convinto che la sfida con la storia è a favore dei sovranisti, ma sarà possibile anche alzare l’asticella. Fino a che punto lo dirà il tempo.