Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 gli italiani dormiranno un’ora in più: arriva l’ora solare. Quanto inciderà sul caro bollette
L’ora solare sta per arrivare. Questa notte, 29 ottobre, le lancette si sposteranno indietro di un’ora e domani mattina 30 ottobre, gli italiani dormiranno di più. Il momento per cambiare l’orario, per chi ha orologi meccanici, è alle 3.00 di mattina. Ma questo vorrà dire anche meno luce naturale e più luce elettrica. La conseguenza? Bollette più care.
Da domani, l’organismo umano dovrà dunque dovrà abituarsi a nuovi ritmi. Se è vero che si acquisterà un’ora in più di sonno (solo per domani), è altresì vero che si perderanno 60 minuti di luce pomeridiana. Questo significa accendere prima le luci artificiali e, conseguentemente, far lievitare l’utenza domestica dell’energia che in questo periodo non è così piacevole.
Molti hanno chiesto di prolungare l’ora legale di un mese per risparmiare sul caro bollette ma, vista l’imminente arrivo dell’ora solare, la richiesta non è stata accettata. Se si fosse posticipata l’ora legale come richiesto si sarebbero risparmiati ben 70 milioni di euro, che come scrive il Messaggero, si aggiungerebbero ai 190 milioni già risparmiati da marzo ad oggi.
Cambio ora legale e solare: bollette più care da novembre
Molti Paesi dell’Unione europea hanno deciso di abbandonare l’ora solare a favore dell’ora legale. Tra questi Paesi, ovviamente manca all’appello l’Italia. Infatti, tra la notte di sabato 29 ottobre e domenica 30, le lancette degli orologi si sposteranno di 60 minuti indietro per tutti.
Questo comporterà un grandissimo cambiamento nelle case degli italiani e nei bilanci familiari che saranno costretti, da domani, ad accendere la luce artificiale per la mancanza di luce naturale. Un’ora in più che peserà sulle bollette della luce, già gravemente elevate negli ultimi mesi. La Società Italiana di Medicina Ambientale e Consumerismo No Profit, ha rivolto un appello al governo proprio sulla questione del cambio di ora annuale.
Con 265 mila firme raccolte si chiedeva di lasciare l’ora legale per tutto l’anno, in base alle attuali tariffe stabilite dall’Arera, (ovvero 0,66 centesimi a Kilowattora). In tal modo si risparmierebbero 500 milioni di euro all’anno. Una cifra decisamente importante, considerando che già nel 2018 l’esito del quesito sull’ora legale proposto al Parlamento europeo ebbe l’84% dei voti a favore.
In quel caso si scelse l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario annuale. Ma stranamente, il voto a favore non ebbe conseguenze univoche per l’intera Europa. Si lasciò infatti libera scelta ai singoli stati membri dell’Unione. E l’Italia, ovviamente ha fatto la sua scelta.