“Nell”economia italiana rintracciamo 2 macro aree: quella legata alla criminalità organizzata e quella sommersa. Delle due temo di più la seconda, perchè porta alla competitività stracciona”. E’ la tesi del professor Giovanni Ferri, Ordinario di Economia Politica presso l’Università Lumsa, sul tema del giorno: l’innalzamento al tetto del contante fino a 10mila euro proposto dalla Lega. La sua intervista a Free.it.
Mercoledì la Lega ha depositato alla Camera un progetto di legge per alzare il limite all’uso del contante dagli attuali 2 mila a 10 mila euro. Giorgia Meloni ha confermato, durante la replica al Senato che ha anticipato il voto di fiducia al suo governo a Palazzo Madama, che l’esecutivo appena insediato ha intenzione di alzare il tetto. Probabile che la soglia sarà più bassa rispetto a quella che vorrebbe il partito di Matteo Salvini.
Il dibattito sul tetto all’uso del denaro contante è sempre stato molto divisivo e polarizzato, con la sinistra che ritiene che favorirebbe l’evasione fiscale e la criminalità organizzata. Per la destra una soglia, rappresenta una costrizione della libertà personale e un rischio per i consumi italiani.
Il tetto al contante in Italia è stato modificato moltissime volte. Nel 2011 il governo tecnico guidato da Mario Monti con il decreto Salva Italia abbassò il limite da 2.500 a mille euro. Nel 2016 il governo Renzi lo portò a 3 mila euro. Durante il secondo governo guidato da Giuseppe Conte, per incrementare l’uso dei pagamenti elettronici, la soglia era stata poi riportato a 2 mila euro nel 2020, prevedendone poi un ulteriore abbassamento a mille euro.
Pro e contro dunque, a seconda degli schieramenti politici di appartenenza oppure posizioni che si basano su dati oggettivi e verità incontrovertibili? Free.it ha voluto raccogliere anche l’autorevole parere del professor Giovanni Ferri, Ordinario di Economia Politica presso l’università Lumsa. Scopriamo nell’intervista cosa ci ha dichiarato in esclusiva.
Professore Ferri, domanda secca: la Lega vorrebbe innalzare il tetto del contante e portarlo addirittura a 10 mila euro. Ieri il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in aula ha confermato che la soglia verrà innalzata. Lei cosa ne pensa?
“Se dovessi dire bianco o nero, direi nero. E’ un errore”
Perchè sarebbe un errore?
“L’economia italiana è fatta anche di due macro aree. Esiste quella legata alla criminalità organizzata, con le mafie autoctone che abbiamo anche esportato e con quelle che purtroppo abbiamo anche importato. E’ una dato acclarato che l’economia criminale lavori soprattutto col contante. Poi esiste l’economia sommersa”.
Sono sempre entrambe sullo stesso piano?
“Sono due cose distinte per carità, che non vanno ovviamente sempre accumunate. L’economia sommersa è il male più grande perchè porta a quella che io chiamo una competizione “stracciona”, dunque ad un‘economia stracciona”.
Tetto al contante, prof. Ferri (Lumsa) a Free.it “Occorre tornare agli investimenti di Enrico Mattei”
Potrebbe spiegare meglio professore cosa intende per economia stracciona professore?
“Negli anni ’50 noi eravamo all’avanguardia nel settore industriale. E dovremmo ricordarcelo oggi, dobbiamo tornare a fare quello che fu in grado di compiere Enrico Mattei. Alzare il tetto all’uso del contante vuol dire dare sì una spinta all’economia, ma con una visione a breve periodo. Di conseguenza non possiamo pretendere che avvenga anche l’innalzamento dei salari, di cui in Italia da tempo avvertiamo invece la contrazione”.
Quindi il Governo Meloni, relativamente a questo tema, nasce con una visione miope secondo lei?
“Non dico questo. Però se si avanzano determinate proposte è perchè si guarda o si parla già a determinati interlocutori. Sia chiaro, il tetto al contante non è l’unica variabile in gioco. Ma è oggettivo che nel nostro Paese concorra una economia sommersa elevata. E se anche tenessimo conto di quanto accade nelle altre nazioni europee, mi correrebbe l’obbligo di ricordare che forse siamo più vicini alla Grecia, dove la soglia all’uso del denaro contante è di 500 euro. Il confronto non può avvenire con l’economia della Germania, dove invece non esiste un tetto”.
Se il Governo Meloni dovesse chiamarla per una consulenza sul tema cosa risponderebbe?
“Suggerirei di operare una distinzione tra cittadini e aziende. Perchè comprendo la situazione di chi non vuole un conto in banca, oppure non se lo puo’ permettere. Allora in quel caso la flessibilità potrebbe essere motivata. Ma non vorrei che innalzando il tetto al contante si avvantaggiassero troppo quelle imprese che tirano a campare, quando invece come ho già detto prima, noi come Paese, abbiamo bisogno di pensare in grande”.