Tetto al contante. Dopo giuramento e fiducia, il Governo Meloni alle prese con la prima frizione interna alla coalizione. La Lega propone un innalzamento fino a 10 mila euro. Il nuovo presidente del Consiglio ieri in aula a Palazzo Madama avalla la proposta, ma preferirebbe inserirla in legge di Bilancio. Le opposizioni insorgono “Si favoriscono evasione e riciclaggio”. “Le mafie col contante non operano più”. Free.it ha chiesto a Marco Cuchel, presidente della Associazione Nazionale Commercialisti, un parere sulla prima proposta dell’era Meloni.
Ieri l’annuncio oggi il dibattito. Acceso e ovviamente divisivo. “Non c’è nessun nesso tra i limiti all’utilizzo del contante e l’evasione fiscale, per questo il Governo innalzerà il tetto attuale” Giorgia Meloni annunciare la svolta durante il suo intervento di replica al Senato, prima della chiama per il voto di fiducia. La Lega in mattinata aveva depositato una proposta di legge per innalzare la soglia a 10mila euro.
Giorgia Meloni “incassa“ la fuga in avanti dell’alleato di coalizione, ma conferma le intenzioni della maggioranza , facendo ricorso a queste parole, la cui eco ancora risuona forte oggi: “Ci sono Paesi in cui il limite non c’è e l’evasione è bassissima, sono parole di Piercarlo Padoan ministro dei governi Renzi e Gentiloni”. L’opposizione insorge: Giuseppe Conte, leader del M5S, grida al ritorno delle valigette di contanti, il Pd lo considera un aiuto agli evasori, il Terzo Polo con Carlo Calenda bolla la proposta parlando di “stupidaggine”.
L’Italia è tra i 17 Paesi europei ad aver stabilito un limite ai pagamenti in contanti, fissando un tetto a 2mila euro, che dal 1 gennaio del 2023 scenderebbe a 1.000 se non si intervenisse. Cosa che invece il Governo farà già con la prossima manovra di bilancio, aveva confermato sempre ieri entrando al Senato il braccio destro di Giorgia Maloni Giovanbattista Fazzolari. Negli altri 10 Paesi Ue non esiste alcun limite al contante, e tra questi ci sono nazioni come Germania e Austria. Una situazione che ha detto la neo premier Meloni, “rischia di non favorire la nostra competitività”.
Abbiamo voluto chiedere allora, in esclusiva per Free.it, a Marco Cuchel presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, un parere su questa proposta. La prima del nuovo governo.
Presidente Cuchel, domanda facile e secca, cosa pensa della proposta avanzata ieri dal governo Meloni, voluta fortemente dalla Lega?
“Da tempo, l’associazione che presiedo, sostiene che se la finalità dell’abbassamento del contante sta nel tentativo di eludere e combattere evasione riciclaggio, allora la finalità è sbagliata. E di questo abbiamo discusso in importanti convegni, con personaggi autorevoli in materia”.
Spieghi meglio. Quando le opposizioni oggi gridano che alzare il tetto del contante, significhi aiutare le mafie, quindi sbagliano?
“Esperti di antiriciclaggio, compresi alcuni consulenti del governo nella passata Legislatura, affermano che le Mafie non usino più il denaro contante. Possono fare i loro investimenti in criptovalute ad esempio, o comunque compiono da tempo tutte operazioni tracciabili. Io sono convinto che esista un grande equivoco di fondo: non tutto ciò che è tracciato può essere frutto di un’operazione lecita, non tutti gli scambi di contante debbono essere visti come un crimine”.
Utilizzo e provenienza. Bisognerebbe fare attenzione a questa distinzione?
“Assolutamente sì. Ripeto, il trasferimento del denaro tra due soggetti non costituisce automaticamente reato. Occorrono prove a dimostrazione di questo. L’attenzione maggiore va posta sulla provenienza di quel contante, che se provento di affari illeciti, determina un delitto sia che lo scambio sia avvenuto usando i contanti, sia che la transazione sia avvenuta in maniera tracciata. Ecco, da anni si porta avanti questa giustificazione infondata. Non è questo il modo di combattere chi ricicla denaro e dello stesso fa un uso sporco”.
Quindi mi pare di capire, che come Associazione Nazionale Commercialisti, siate contrari a qualunque tetto al contante?
“Intanto le dico con certezza che abbassare la soglia equivale a minare l’economia del nostro Paese e fa aumentare le diseguaglianze tra chi intanto non è un nativo digitale. Pensiamo a tutti coloro che non vogliono o più semplicemente non si possono permettere un conto corrente bancario. In tanti vorrebbero fuggire dagli odiosi e inutili balzelli imposti dalle banche!”
Quindi niente tetto? Meglio per tutti?
“Ne gioverebbero i meno abbienti, questo è acclarato dai fatti. Dopodichè un tetto ragionevole potrebbe anche starci. 3mila, 5mila, 10mila, la cifra non fa la differenza. La cosa importante è che si individui la finalità dietro l’obiettivo di imporre un tetto. Ricordo inoltre che sarebbe il caso di unificare il tema in Europa. Perchè in tanti Paesi, con noi per altro confinanti, la soglia al contante non c’è. Ed io potrei comprare una casa in Austria e pagarla 300mila euro senza ricorrere a transazioni tracciabili. La Bce già dal 2019 ci “richiama” affinchè l’Italia, dimostri la finalità pubblica di lotta all’evasione, legata alla scelta di tenere un tetto al contante così basso. Ma si sa, quando vogliono i politici fanno orecchie da mercante…”.
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