Dopo che Giorgia Meloni ha annunciato la volontà di alzare il tetto all’uso del contante, gli economisti si sono divisi tra chi pensa che sia una cosa positiva e chi, invece, no. In realtà, la stessa Bankitalia ha dimostrato che l’aumento delle transazioni in contanti aumenta i pagamenti i nero e l’evasione fiscale. A Free.it Giuseppe Marotta, docente di Economia all’Università di Modena e Reggio Emilia.
Si chiama “Pecunia olet”, dal latino il denaro puzza, il rapporto che Bankitalia ha da poco pubblicato proprio per dimostrare che l’uso di denaro contante favorisce l’economia sommersa. I dati derivano dallo studio compiuto tra il 2016 e il 2017, quando il governo Renzi aveva aumentato da 2mila e 3mila il tetto al contante. In quel periodo, secondo gli economisti, c’era stato un aumento di richieste di banconote di grosso taglio e si era registrato un aumento di evasione fiscale. Cosa cambierebbe per i cittadini con la proposta del Governo Giorgia Meloni? A Free.it lo spiega Giuseppe Marotta, docente di Economia all’Università di Modena e Reggio Emilia.
Cosa ne pensa della decisione di Giorgia Meloni di alzare il tetto all’uso del contante?
“La proposta di Bagnai di portare al limite massimo, cioè del 10.000 €, il tetto del contante dal punto di vista economico non ha molto senso, in particolare nel caso italiano. Se facciamo riferimento ai benefici che se ne potrebbero ricavare e dai costi che ne conseguirebbero. Partendo dal discorso costi, imprese, i piccoli artigiani, le piccole attività economiche hanno investito dei soldi per comprare dei Pos per i pagamenti con carta. Anche perché era imposto dal governo. Tornare al contante significherebbe dire che si sono sprecate risorse. In secondo luogo, c’è da dire che negli ultimi anni i cittadini sempre più si sono abituati a pagare con moneta elettronica e hanno avuto progressivamente sempre meno contanti nel portafoglio”.
Concretamente, per i consumatori cosa vuol dire? Cosa cambia?
“Secondo me non cambierà molto nell’abitudine dei cittadini. Come dicevo prima, negli ultimi anni, soprattutto durante la pandemia, gli italiani hanno preso sempre più l’abitudine di pagare con carta di credito o bancomat. E si ha sempre meno contanti in tasca. Ne è la prova l’indagine della Banca d’Italia, secondo cui nel 2016 si usavano circa 750 euro in contanti al mese. Mentre già nel 2020 erano 570 euro, quindi 200 euro in meno. E negli ultimi due anni la cifra è calata ulteriormente”.
Giorgia Meloni ha citato il ministro del governo Renzi. Anche durante il governo Renzi c’era stata una modifica del tetto al contante. Cosa ne pensa?
“Effettivamente, c’era stata questa modifica anche perché si diceva che il provvedimento avrebbe aiutato i commercianti di beni di lusso. Secondo loro, aumentare il tetto del contante avrebbe favorito le spese dei turisti che avrebbero potuto comprare di tutto, con fascette di centoni. In realtà, come confermato nel 2017 anche dalla Confcommercio di Roma, l’andamento del fatturato dei gioiellieri nel centro della capitale non aveva avuto nessuna variazione.
Tetto al contante, economista Marotta a Free.it | “Lo conferma anche la stessa Banca d’Italia che…”
“Quindi, l’aumento del tetto del contante è solo un modo più per facilitare i pagamenti in nero. Per facilitare le operazioni connesse all’economia sommersa. Lo conferma anche la stessa Banca d’Italia e finché quelle indagini non sono smentite, sono le uniche fonti consultabili e accettabili. Di fatto, non c’è nessuno dato che sia supporto di motivi validi per alzare il tetto del contante, se si pensa che l’interesse sia quello del normale cittadino”.
La BCE ha alzato i tassi dello zero cola 65% e ha detto che ci sono in arrivo nuovi aumenti. Questo cosa vuol dire?
“Semplicemente la Bce sta facendo quello che era stato annunciato. Gli Stati Uniti hanno aumentato i loro tassi di interesse e dal punto di vista dell’euro, avere una banca centrale che non segua uno stesso tipo di politica vuol dire andare incontro a una svalutazione dell’euro. Perché diventa più conveniente investire in dollari piuttosto che in euro. E questo avrebbe anche degli effetti di maggiore spinta all’inflazione, nella misura in cui noi dobbiamo pagare in euro materie prime che sono quotate in dollari. Certamente questo è un elemento che serve anche per contenere la spinta all’inflazione. E in ogni caso, come aveva già detto la presidente Lagarde, è un modo per evitare di far pensare che la banca centrale abbia perso il controllo dell’inflazione. Quindi, alzare i tassi è lo strumento che la banca centrale contrastare questo timore. Fa vedere che è disponibile a subire dei costi pur di contenere il rischio che si perda il controllo del dell’inflazione. Era stato annunciato ed è stato fatto”.