E’ rimasta enormemente impressa la tragica vicenda della morte di Luana D’Orazio. La giovane che ha perso la vita dopo essere rimasta impigliata in un orditoio il 3 maggio 2021. Per l’accaduto sono stai imputati i titolari dell’azienda, che, adesso, tramite i propri legali hanno proposto un patteggiamento. Il giudice ha accettato. La famiglia della ragazza replica amaro.
Luana D’Orazio non era solo una giovane e valente operaia, ma anche una mamma felice di esserlo. La tragedia che ha posto fine alla sua vita ha suscitato sgomento e rabbia tanto da rinvigorire il dibattito sul tema delle morti sul lavoro.
Intanto è notizia di queste ore che Luana Coppini e Daniele Faggi, titolari dell’azienda di Montemurlo (Prato) dove lavorava la vittima, hanno chiesto un patteggiamento a due anni.
Tramite i loro avvocati i due imputati hanno chiesto un patteggiamento a due anni. La difesa aveva già presentato una analoga richiesta comprendendo un anno e mezzo per Faggi e due anni per Coppini. La famiglia della ragazza è stata risarcita dall’assicurazione con una somma pari a 1 milione e 100 mila euro. La risposta del pm Vincenzo Nitti è stata favorevole al patteggiamento proposto, anche se in merito il giudice Francesca Scarlatti si è riservata si decidere a stretto giro di tempo. A processo è stata chiamata a rispondere anche la società di orditura, per la quale l’avvocato Gabriele Capetta ha chiesto di adire al patteggiamento, declinabile in una sanzione di 10 mila 300 euro. Attesa la decisione del giudice anche su questo aspetto.
Alla richiesta di patteggiamento così come è stata presentata non ci sta la famiglia di Luana D’Orazio. “Se la vita di mia figlia vale due anni, mi rimetto a quello che decideranno, ma non so se il pm ha figli…”, ha detto Emma Marrazzo, mamma di Luana. Nel corso dell’udienza si è affrontata anche la posizione del tecnico Mario Cusimano, il quale non risulta aver chiesto riti alternativi. Per lui un possibile rinvio a giudizio come terzo imputato, su cui il giudice dovrà pronunciarsi. Faggi e Coppini, entrambi con sospensione condizionale della pena, hanno assolto alla condizione posta dalla procura dando seguito all’effettivo risarcimento di 1 milione e 100 mila euro ai congiunti della giovane.
L’accusa ha riguardato l’ omicidio colposo e la rimozione dolosa di cautele antinfortunistiche. La signora Marrazzo ha dichiarato di “credere e confidare nella giustizia, attendendo il responso finale per poi eventualmente commentare”. Luana D’orazio è morta stritolata dall’orditoio che i tecnici avrebbero stabilito non essere stato conforme per la presenza di una “staffa fortemente sporgente anziché una con superficie esterna liscia, come previsto e fornito dal costruttore”.
La svolta oggi nel primo pomeriggio dopo le richieste accettate dal pm di patteggiamento. Arriva il verdetto del giudice che ha accettato. 2 anni di reclusione per Luana Coppini, titolare della ditta nella quale è avvenuta la tragedia, 1 anno e 6 mesi al marito Daniele Faggi. Entrambi con sospensione condizionale della pena. Tutti gli imputati sono accusati di omicidio colposo e rimozione dolosa di cautele antinfortunistiche.
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