Accusa il padre di essere un serial killer: “Ha ucciso 70 donne in trent’anni”. La confessione shock di Lucy Studey che ha sconvolto l’opinione pubblica mondiale. L’FBI cerca i corpi delle vittime
Una vicenda orrenda che arriva oltreoceano e che ha sconvolto l’opinione pubblica mondiale. L’inchiesta è stata avviata dopo che una donna di 53 anni ha raccontato alla polizia di come il padre sarebbe stato protagonista di ben settanta omicidi commessi in trent’anni. Lucy Studey, è il nome della figlia del presunto serial killer.
Lucy ha raccontato che il padre, Donald Dean Studey, deceduto nel 2013 all’età di 75 anni, avrebbe ucciso nel corso di trent’anni tra le cinquanta e le settanta donne e di aver domandato sia a lei che agli altri figli aiuto per rimuovere dal terreno di loro proprietà i cadaveri delle povere vittime.
Inoltre, la figlia del serial killer ha anche detto che negli anni ha provato a raccontare l’intera vicenda alla polizia, agli insegnanti ma di non essere stata mai creduta. Come è possibile sia accaduto? Una storia da film dell’horror che sembra, ora, giungere ad una conclusione.
“Ha ucciso 70 donne in 30 anni”: l’accusa shock di una figlia al padre
Ha confessato tutto a Newsweek la 53enne Lucy Studey. Ha finalmente parlato e questa volta c’è chi ha ascoltato: “Io so dove sono seppelliti i corpi”. La donna che avrebbe dichiarato che il padre, morto nel 2013 a 75 anni, era un serial killer ora ha la dovuta attenzione da parte della polizia.
I settanta delitti sono avvenuti nell’Iowa (Stati Uniti) nell’arco di tre decenni. I cadaveri delle donne tutti seppelliti nella proprietà di famiglia dell’assassino Donald Dean Studey. Dopo che la figlia Lucy ha raccontato che il padre avrebbe commesso gli omicidi e indicato dove fossero i corpi, lo sceriffo della contea locale, Kevin Aistrope, con l’ausilio di cani addestrati e l’aiuto dell‘FBI ha ritrovato i cadaveri individuando l’area.
Sotto terra, riferiscono gli investigatori, è probabile che ci siano corpi decomposti. La donna ha raccontato che il papà colpiva soprattutto prostitute, avvicinate per strada e portate nella sua casa, dove poi venivano aggredite brutalmente e uccise ma tra le vittime ci sarebbero anche due uomini. La 53enne infine ha aggiunto che negli anni ha raccontato la drammatica vicenda a insegnanti, poliziotti e addirittura preti ma di non essere mai stata creduta veramente.