Ieri il discorso e la fiducia alla Camera, oggi replica e voto al Senato. Il Governo Giorgia Meloni passa pure per i numeri di Palazzo Madama. Attesa per l’intervento di Silvio Berlusconi, dopo la replica della neo premier. Tensione interna alla maggioranza per la partita dei sottosegretari. Annuncio sulla lotta all’evasione e tetto al contante.
Attesa. È la parola del giorno. Dentro il Senato per il discorso, in dichiarazione di voto, di Silvio Berlusconi. È comunque il ritorno alla parola, dopo 9 anni, per il presidente di Forza Italia. I retroscenisti ben informati, sostengono che da ore il discorso del Cav sia stato ampiamente limitato ed espunto da passaggi che potrebbero generare nuove polemiche.
Ma il fattore sorpresa per colui che il centrodestra lo ha creato, è sempre in agguato. In Senato per la Lega interverrà il capogruppo Massimiliano Romeo, era previsto il discorso del leader Matteo Salvini. Salvo fuori programma, Matteo Renzi parlerà per il Terzo Polo.
Il neo presidente del Consiglio, fresco della fiducia arrivata ieri alla Camera dopo il discorso da underdog della politica, oggi pomeriggio interverrà in replica al Senato alle 16.30. Seguiranno le dichiarazioni di voto, quindi la chiama intorno alle 19.
Attesa però non solo dentro i palazzi della politica che conta. La partita dei sottosegretari si scrive, si intreccia, si gioca soprattutto fuori da orecchie e occhi indiscreti. Salvo poi far arrivare alla stampa, ciò che più conta per ciascun partito, in questo caso di maggioranza.
“FI si aspetta armonia e collaborazione nella nomina dei sottosegretari… perché nella vita non ci può aspettare sempre dei sì.” Lo ha dichiarato prima di fare ingresso al Senato, Maurizio Gasparri. Chiaro il concetto: Forza Italia, come la Lega, hanno ricevuto dei no al momento in cui Giorgia Meloni ha composto la squadra di governo. Ora il “peso” di ciascun alleato della coalizione di centrodestra deve essere riequilibrato. Le chiamano compensazioni.
“In una settimana si decideranno i sottosegretari”. Ne e’ convinto il braccio destro di Meloni, Giovanbattista Fazzolari che era dato nella casella, tra le più importanti, di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. I ben informati sono però convinti che la neo premier preferisca tenerlo libero da incarichi ufficiali. Sarebbe un aiuto a lei ancora più prezioso.
Ma il senatore di FDI è tra i più preparati e incisivi. A lui spetta fuori da Palazzo Madama fare il punto sulla delicata questione della lotta all’evasione e aumento del contante. “L’aumento del contante è da sempre nel programma di FdI, del centrodestra, lo faremo già nella prima legge di bilancio. Non ha nessun collegamento con la lotta all’evasione. C’è una tregua fiscale come è previsto nel programma. Chi ha pagato le tasse nei tempi e nei modi pagherà sempre meno di chi non lo ha fatto”.
Intanto la mattinata aveva riservato anche altre sorprese, in realtà annunciate. Beppe Grillo a Roma per incontrare i neo eletti e Giuseppe Conte. Ressa di rito per rubare una battuta al patron del Movimento, Grillo sul nuovo governo dice “C’è un clima molto buono, di responsabilità, perché sentiamo molto forte il mandato dei cittadini per un’opposizione implacabile e intransigente”.
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