Novità importante con il bonus occhiali: quali sono i requisiti, a quanto ammonta e a chi si rivolge. Tutto quello che c’è da sapere.
Il Garante della Privacy ha dato l’ok per il decreto, rilanciato dal ministero della Salute, che include il contributo una tantum per occhiali da vista oppure lenti a contatto correttive acquistate fra il primo gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023. Per beneficiare del bonus è necessario rispettare alcuni requisiti.
Il bonus occhiali arriva dopo l’approvazione giunto in base allo schema di decreto del ministero. Esistono a tal proposito i requisiti che bisogna rispettare per poter usufruire del contributo. Nel dettaglio a chi si rivolge e quali sono le indicazioni da seguire per ricevere l’incentivo.
Bonus occhiali, a quanto ammonta | Quali sono i requisiti e cosa bisogna fare
Il via libera del bonus occhiali 2022 riguarda un contributo del valore di 50 euro per acquisti validi fino al 31 dicembre 2023. Per ricevere il contributo è necessario che la famiglia abbia un reddito Isee inferiore a 10mila euro. L’incentivo sarà erogato a chi lo richiederà sotto forma di voucher, previsto il rimborso invece per coloro i quali hanno già sostenuto la spesa.
In entrambi i casi, comunque, sarà importante registrarsi all’applicazione disponibile sul sito del ministero della Salute. Per farlo sarà sufficiente autenticarsi mediante Sistema Pubblico di identità Digitale (Spid), Carta d’identità elettronica (Cie) oppure Carta Nazionale dei Servizi (Cns). In caso di superamento dei controlli, effettuati dagli uffici competenti dell’Inps, i beneficiari potranno accedere al voucher direttamente sull’applicazione installata sul proprio smartphone, così da poterlo utilizzare per l’acquisto.
Per il rimborso c’è un altro passaggio
Nel caso di un rimborso sarà invece opportuno inserire le coordinate Iban al momento della registrazione, aggiungendo copia della fattura o della documentazione attestante la spesa effettuata. Così facendo, infatti, l’Agenzia delle Entrate richiederà la comunicazione sui dati dei rimborsi erogati. Il provvedimento è una delle novità introdotte dalla Legge 178/2020, meglio conosciuta come la Legge di Bilancio 2021.
Il Garante della Privacy ha inoltre imposto di specificare modalità e termini di comunicazione degli indennizzi, ma soltanto dopo aver ricevuto il via libera da parte dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali. L’idea è infatti quella di conformare la normativa della privacy sul fronte dei trattamenti previsti. Spunta in questo caso l’obiettivo “della protezione dei dati fin dalla progettazione e per impostazione predefinita“.