Alla Camera è il giorno della fiducia al Governo Giorgia Meloni. Dopo i ringraziamenti a Mattarella, Draghi, pensiero personale a Papa Francesco, e a tutto il centrodestra, nel suo discorso la neo premier ricorda di essere la prima donna in Italia a capo di un esecutivo. “Basta anomalia italiana, oggi via a governo politico”.
Accolta da un lungo applauso al suo ingresso alla Camera. Dai banchi del centrodestra si alzano tutti. Restano seduti Pd e Terzo Polo. È il giorno del discorso davanti ai deputati per Giorgia Meloni. È il giorno del voto di fiducia per il nuovo esecutivo a trazione FDI. Il nuovo presidente del Consiglio ha ai suoi lati i due vicepremier. Matteo Salvini alla sua destra, Antonio Tajani alla sua sinistra. In mano i fogli del discorso. E acqua. Giorgia Meloni berrà spesso. Sente l’emozione, la tensione, la responsabilità.
“E’ una grande responsabilità per il governo e “per chi quella fiducia deve concederla o negarla. E’ un momento fondamentali della nostra democrazia a cui non dobbiamo assuefarci. Grazie a chi vorrà esprimersi, qualunque sia la scelta che farà”. Apre così Giorgia Meloni il suo discorso alla Camera, prima di passare ai ringraziamenti a Mattarella, a Draghi, agli alleati di coalizione, alle donne che hanno consentito a lei di diventare oggi il primo volto e il primo nome a capo di un esecutivo in Italia.
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Dopo i ringraziamenti è tempo, per il presidente del consiglio, di entrare nella fase programmatica del suo discorso, che toccherà tutti o quasi i temi caldi dell’attualità. A cominciare dagli approvvigionamenti energetici. “i segnali arrivati dall’ultimo Consiglio europeo rappresentano un passo avanti, raggiunto anche grazie all’impegno del mio predecessore e del ministro Cingolani, ma sono ancora insufficienti. L’assenza, ancora oggi, di una risposta comune lascia spazio alle misure dei singoli governi nazionali, che rischiano di minare il mercato interno e la competitività delle nostre imprese”, dice Meloni.
Sulla guerra Ucraina-Russia la neo premier afferma “L’Italia continuerà a essere partner affidabile dell’alleanza atlantica e a dare sostegno al valoroso popolo ucraino non soltanto perché non possiamo accettare la guerra di annessione ma anche perché è il modo migliore per difendere anche il nostro interesse nazionale” messaggio chiaro.
Sul ruolo dell’Italia in Europa ecco uno dei passaggi fondamentali affrontati da Giorgia Meloni. L’obiettivo del governo dice “Non è frenare o sabotare l’integrazione europea ma contribuire a indirizzarla verso una maggiore efficacia in risposta alle crisi”. Altrettanto importante il momento in cui si affronta il tema Pnrr “Spenderemo al meglio i 68,9 miliardi a fondo perduto e i 122,6 miliardi concessi a prestito all’Italia dal Next Generation EU. Senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perchè queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico”
“Sono pronta a fare quello che va fatto, a costo di non essere compresa, perfino non essere rieletta, per rendere il destino di questa nazione più agevole”. Gli applausi interrompono spesso il discorso della premier. I commessi della Camera continuano a portare bicchieri d’acqua. Qualche colpo di tosse interrompe il fluire delle parole.
Meloni prosegue col suo discorso programmatico. “Siamo fermamente convinti del fatto che l’Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all’Italia di passare da una democrazia interloquente ad una democrazia decidente”. E poi aggiunge “Sulla riforma del presidenzialismo vogliamo confrontarci su questo con tutte le forze politiche presenti in Parlamento, per giungere alla riforma migliore e più condivisa possibile. Ma sia chiaro che non rinunceremo a riformare l’Italia di fronte ad opposizioni pregiudiziali.”
I poteri speciali a Roma Capitale, l’ autonomia differenziata, la transizione digitale insieme alla sovranità tecnologica. Dopo mezzogiorno, Giorgia Meloni non ha ancora completato il suo intervento. Toccherà mano a mano anche le questioni sulle quali negli anni è stata duramente attaccata.
Governo Meloni, il discorso alla Camera “leggi razziali punto più basso della storia”
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Giorgia Meloni nel lungo intervento vira sulle leggi razziali. “Ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre. I totalitarismi del ‘900 hanno dilaniato l’intera Europa, non solo l’Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei”. Così la premier sull’orrore e i crimini, aggiunge: “Da chiunque vengano compiuti, non meritano giustificazioni di sorta, e non si compensano con altri orrori e altri crimini. Nell’abisso non si pareggiano mai i conti, si precipita e basta”
Governo Meloni, il discorso alla Camera “stravolgero’ i pronostici”
Meloni parlerò pure del cancro della mafia, di sud, di immigrazione, di fisco, tasse, pensioni, reddito di cittadinanza. Cita Giovanni Paolo II e chiude, prima di altri applausi e dell’ovazione finale così “Sono la prima donna incaricata come Presidente del consiglio dei ministri nella storia d’Italia, provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito, per semplificare, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri e sottosegretari, con la fiducia e il lavoro dei parlamentari che voteranno favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro”.
Governo Meloni, il discorso alla camera. Le reazioni di maggioranza e opposizione
Dopo il discorso di Giorgia Meloni e prima degli interventi sul voto di fiducia, l’aula si svuota e fuori da Montecitorio c’è il tempo di raccogliere le voci di maggioranza e opposizioni. Per Forza Italia le parole del senatore Cattaneo.
Sponda maggioranza il giudizio dell’ala moderata di Maurizio Lupi
All’opposizione la replica di Luigi Marattin